di: Céline Dominique Nadler | 25 Giugno 2025
Inizia oggi la 32a edizione dell’Assemblea annuale (Aam2025) dell’African Export-Import Bank (Afreximbank), che riunirà ad Abuja, in Nigeria, leader globali, africani e della comunità regionale dei Caraibi (Caricom). Dal 25 al 27 giugno, questo forum di alto livello si concentrerà sulla promozione del commercio, degli investimenti e dell’innovazione in tutto il continente, attorno al tema “Costruire il futuro su decenni di resilienza”.
Per Afreximbank, l’Aam2025 si propone di accelerare le opportunità commerciali, promuovere gli investimenti e stimolare l’innovazione. Infatti Benedict Oramah, presidente del Consiglio di amministrazione dell’organismo, ha sottolineato l’importanza di questo appuntamento in un momento cruciale per l’Africa, evidenziando la determinazione del continente nel fronteggiare le incertezze globali.
Il dibattito sulla ristrutturazione del debito sovrano
L’inizio dell’Aam2025 avviene in un momento in cui Afreximbank si trova al centro di una crescente controversia sulla protezione dei suoi prestiti agli Stati sovrani inadempienti, tra cui Ghana e Zambia, legata al suo presunto status di creditore privilegiato: un principio ampiamente accettato – ma non legalmente vincolante – secondo cui le banche multilaterali di sviluppo hanno la priorità in caso di difficoltà di un debitore, proteggendo così i creditori da svalutazioni significative.
“Se la banca dovesse essere coinvolta in una ristrutturazione, Fitch potrebbe declassarla ulteriormente da ‘investment grade’ a ‘high yield'”, ha affermato in una recente nota di ricerca JP Morgan, avvertendo che una mossa del genere “potrebbe portare a vendite forzate di obbligazioni”.
Fitch ha già espresso un giudizio più severo sull’affidabilità creditizia della banca con sede al Cairo, abbassandone il rating poche settimane fa a un livello superiore a quello “junk”, con outlook negativo, a causa dell’elevato rischio di credito, della scarsa gestione del rischio e di un rapporto tra crediti deteriorati e prestiti del 7,1% alla fine del 2024. Tale declassamento ha fatto scendere il valore delle obbligazioni di Afreximbank e ha messo in dubbio la capacità dell’istituto di mantenere l’accesso al mercato a condizioni favorevoli.
Da parte sua, Afreximbank sostiene che, in quanto istituzione multilaterale, i suoi prestiti a Ghana, Zambia e Malawi dovrebbero restare esclusi da qualsiasi discussione sulla ristrutturazione.
JP Morgan ha tuttavia richiamato l’attenzione sui recenti commenti dei governi di Ghana e Zambia, che hanno entrambi dichiarato di voler ristrutturare il debito contratto con Afreximbank. Secondo la banca d’investimento statunitense con sede a Wall Street, i due Paesi devono rispettivamente ad Afreximbank 750 milioni di dollari e meno di 100 milioni di dollari.
Le tensioni si sono intensificate dopo una call con gli investitori, organizzata nei giorni scorsi da JP Morgan, alla quale hanno partecipato Nick Perry, direttore dei rating sovrani di Fitch, e Babajide Sodipo, alto funzionario di Afreximbank e segretario ad interim dell’Alleanza delle istituzioni finanziarie multilaterali africane. Secondo due fonti di Reuters presenti alla chiamata, Perry avrebbe avvertito che, se Afreximbank dovesse ristrutturare un prestito a un qualsiasi Paese membro, mettendo così in discussione il suo status di creditore privilegiato, si esporrebbe a un ulteriore declassamento al di sotto dell’investment grade.
Nonostante il rischio di un ulteriore taglio del rating, JP Morgan si aspetta un impatto limitato su Afreximbank da eventuali perdite legate a esposizioni sovrane sotto stress o da nuovi downgrade, in quanto l’istituto di finanziamento panafricano opera con una discreta redditività, che dovrebbe aiutarlo ad assorbire le possibili perdite legate a cinque delle sue esposizioni sovrane in tensione. Secondo i calcoli di JP Morgan, i prestiti a rischio concessi a Ghana, Zambia, Malawi e Sud Sudan ammontano a circa 2 miliardi di dollari, pari al 7% del portafoglio prestiti della banca, in linea con la stima di Fitch sui crediti in sofferenza.
Inoltre, sebbene le obbligazioni con scadenza 2029 e 2031 siano scese dopo il declassamento di Fitch, JP Morgan le considera ora “attraenti” su base aggiustata per il rischio, portando a una revisione al rialzo della sua raccomandazione da sottopeso a sovrappeso.
Nuovo impulso all’integrazione commerciale africana
Intanto, oltre alle questioni del debito sovrano, prenderanno oggi il via i lavori dell’Aam2025 durante la quale si prevedono accordi commerciali significativi, inclusi Memorandum d’Intesa (MoU) e partenariati pubblico-privato (Ppp), capaci di catalizzare miliardi di dollari di finanziamenti nei prossimi cinque o dieci anni per settori strategici chiave.
Alla presenza di rappresentanti di spicco del settore privato africano come Aliko Dangote, presidente e Ceo di Dangote Group, e Tony Elumelu, presidente di Heirs Holdings, le discussioni si concentreranno anche sull’attuazione dell’Area di Libero Scambio Continentale Africana (Afcfta) con l’obiettivo di approfondire l’integrazione economica regionale. In questo contesto, è di pochi giorni fa l’iniziativa annunciata da Afreximbank per stimolare il commercio intra-africano, con l’istituzione di una nuova rotta marittima sulla costa occidentale del continente, tra Nigeria e Namibia. Una rotta concepita per facilitare il trasporto dei prodotti dalla raffineria Dangote in Nigeria fino a Walvis Bay, in Namibia, creando un corridoio logistico vitale per il commercio intra-continentale, il quale, secondo i dati forniti da esponenti di Afreximbank, si attesta ancora intorno al 15-18%, un dato nettamente inferiore rispetto a quasi il 70% nell’Unione Europea e a circa il 50% in Asia.
Questa iniziativa rientra nell’impegno costante di Afreximbank per sviluppare l’Afcfta e incrementare il commercio tra i Paesi africani. In effetti, l’organismo panafricano ha messo in atto una serie di interventi concreti per abbattere le barriere che ostacolano il commercio intra-africano. Tra questi, la fondazione della Africa Trade and Distribution Company, una società commerciale continentale che ha il compito di fornire informazioni di mercato e aggregare prodotti. Nell’ambito della nuova rotta commerciale marittima annunciata, questa entità, cruciale per affrontare le sfide logistiche ed aggregare beni prodotti da Pmi, settori informali e piccoli agricoltori facilitandone l’accesso al mercato, sarà utilizzata per distribuire i prodotti della raffineria Dangote in tutta l’Africa meridionale, creando nuove opportunità commerciali.
È proprio sul commercio intra-africano che si concentra maggiormente Afreximbank, portando il suo contributo a oltre il 30% del portafoglio finanziario totale della banca, rispetto a meno del 3% prima del 2018. Infatti, durante il primo piano strategico, conclusosi nel 2021, Afreximbank ha finanziato oltre 20 miliardi di dollari di commercio intra-africano e si prefigge l’obiettivo di superare 40 miliardi di dollari per il secondo piano strategico (2022-2026). Lo scopo principale è quello di invertire la tendenza all’esportazione di materie prime grezze, promuovendo l’industrializzazione e la valorizzazione dei prodotti Made in Africa.
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