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FfD4, lanciato il “club” dei debitori a guida Onu

di: Michele Vollaro | 3 Luglio 2025

A quasi 70 anni dalla nascita del Club di Parigi dei Paesi creditori, è stato lanciato ieri il “Foro dei Debitori” (Borrowers’ Forum), una nuova piattaforma a guida Nazioni Unite per riequilibrare i rapporti di forza nelle negoziazioni sul debito. L’iniziativa, presentata in una conferenza stampa congiunta da Spagna, Zambia, Egitto e Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad) moderata da Paolo Gentiloni, è uno dei risultati più concreti della Quarta Conferenza sul finanziamento per lo sviluppo (FfD4) in corso a Siviglia in Spagna.

L’obiettivo del Foro, come ha spiegato la segretaria generale di Unctad, Rebeca Grynspan, è porre fine a una “asimmetria di potere” dove i Paesi debitori “negoziano da soli di fronte a un fronte unito di creditori”. L’urgenza, ha aggiunto, nasce da una “crisi silenziosa” in cui “3,4 miliardi di persone vivono in Paesi che spendono più per il servizio del debito che per sanità o istruzione”. Il Foro mira pertanto a correggere una “asimmetria” in cui i Paesi debitori “negoziano da soli di fronte a un fronte unito di creditori”, con l’obiettivo di “trasformare la vulnerabilità individuale in resilienza collettiva”.

L’iniziativa, ha sottolineato il ministro dell’Economia spagnolo Carlos Cuerpo, nasce come un necessario contraltare al Club di Parigi, quasi 70 anni dopo la creazione del “foro dei creditori”: “Stiamo riformando le istituzioni e dando al mondo in via di sviluppo una voce”.

La piattaforma, che avrà un segretariato tecnico presso le Nazioni Unite, servirà a condividere esperienze e strategie. La ministra egiziana della Pianificazione, dello sviluppo economico e della cooperazione internazionale Rania Al-Mashat ha portato l’esempio dei programmi di conversione del debito (debt swap) di successo realizzati dall’Egitto con Italia e Germania, offrendosi di condividere questa esperienza e di ospitare uno dei primi incontri del Forum . Anche lo Zambia, reduce dalla complessa ristrutturazione del debito tramite il Common Framework del G20, ha espresso per il tramite del suo ministro degli Affari esteri Mulambo Haimbe “forte sostegno” all’iniziativa, sottolineando l’importanza per i Paesi debitori di avere “una voce forte” basata su “rispetto reciproco e responsabilità condivisa”.

Il nuovo Foro dei debitori si presenta come una delle iniziative di punta della Sevilla Platform for Action (Spa) e concretizza l’impegno, contenuto nel paragrafo 48 del Compromiso de Sevilla (‘Impegno di Siviglia’ in italiano, ndr), a stabilire una piattaforma a guida dei Paesi debitori per rafforzare la loro voce nell’architettura finanziaria globale. Riguardo la sua implementazione, l’inviato speciale dell’Onu sul finanziamento dell’Agenda 2030 Mahmoud Mohieldin ha spiegato che il processo sarà guidato dal Segretario generale in consultazione con gli Stati membri. Si prevede la creazione di un “segretariato professionale dedicato” e di un comitato direttivo inclusivo a guida degli stessi Stati. Secondo Mohieldin, un annuncio sulla struttura definitiva e sulla timeline potrebbe arrivare a breve, con le riunioni dell’Assemblea Generale dell’Onu a settembre come prima occasione utile per confermare i prossimi passi.

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