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Africa: Energie rinnovabili, opportunità per l’Italia dopo l’Accordo di Parigi sul clima

di: Redazione | 11 Maggio 2016

“Dalla capacità della comunità internazionale di rendere l’Africa autosufficiente dal punto di vista energetico ed economico dipende non solo la soluzione della lotta ai cambiamenti climatici ma anche l’equilibrio socio-politico dei prossimi decenni di questo continente”: con queste parole il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha introdotto il seminario intitolato “L’accordo di Parigi: attività di cooperazione e opportunità per l’Italia in Africa” svoltosi ieri al ministero a Roma.
Più di 200 persone, in larga parte imprenditori impegnati nel settore delle energie rinnovabili, hanno partecipato all’incontro che ha avuto luogo nell’auditorium del ministero dell’Ambiente su via Cristoforo Colombo, dove sono stati informati delle opportunità esistenti nel continente e degli strumenti finanziari e di garanzia assicurativa, sia italiani (come Cassa Depositi e Prestiti-CDP, Sace e Simest) sia multilaterali (come i programmi promossi dalla Banca africana di sviluppo-AfDB e dall’International Finance Corporation-IFC della Banca Mondiale) a disposione di chi è interessato a investire in Africa nel settore delle energie.
Il vice-ministro degli Esteri, Mario Giro, ha evidenziato nel suo intervento la centralità delle questioni ambientali nel quadro dele priorità della Cooperazione italiana, aggiungendo che l’accordo di Parigi sul clima è stato un appuntamento di svolta e che la sfida è ora riuscire a mettere in pratica gli obiettivi stabiliti.
“L’Italia è un Paese leader nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, esiste un tessuto di piccole e medie imprese che rappresentano un’eccellenza a livello mondiale in questo ambito – ha sottolineato Giro – E’ inutile continuare a dire di fare sistema e poi non farlo, bisogna scegliere alcuni obiettivi precisi e cominciare a perseguirli fino in fondo: questo appuntamento al ministero dell’Ambiente vuole essere un passo deciso in questa direzione”.
Da parte sua, il direttore generale per lo Sviluppo sostenibile, Francesco La Camera, ha ricordato come il ministero dell’Ambiente abbia già siglato in tutto circa 20 accordi di cooperazione internazionale con 30 Paesi in tutto il mondo incentrati su quattro ambiti in particolare: la tutela delle risorse idriche, la tutela del suolo, la gestione dei rifiuti e la decarbonizzazione e la qualità dell’aria.
In Africa, ha proseguito La Camera, sono sei gli accordi già siglati con Algeria, Botswana, Ghana, Lesotho, Marocco e Tunisia; sono invece in corso di negoziazione accordi di cooperazione in materia ambientale anche con Etiopia, Gibuti, Mozambico, Namibia, Somalia, Sudafrica e Swaziland.
[MV] © Riproduzione riservata/Foto: minambiente.it
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La riforma della cooperazione, incanalando i tanti sforzi dedicati al continente, potrebbe aprire un varco verso la creazione e il rafforzamento di logiche di azioni integrate.
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