di: Andrea Spinelli Barrile | 4 Febbraio 2025
La miniera d’oro di Morila in Mali ora è ufficialmente di proprietà dello Stato del Mali: la società australiana Firefinch ha annunciato che trasferirà la sua quota dell’80% nella miniera al governo, che detiene già il restante 20% delle azioni.
Nel maggio 2024, le due parti avevano stipulato un accordo in base al quale la società mineraria statale del Mali, la Società per l’esplorazione e lo sfruttamento delle risorse minerarie del Mali (Sorem), avrebbe assunto il controllo della miniera. Tuttavia, una controversia finanziaria tra uno degli appaltatori della miniera e Firefinch ha ritardato il completamento dell’accordo: a novembre, Firefinch ha annunciato di aver ritirato la causa intentata al suo ex socio, consentendo così la conclusione dell’accordo.
La miniera di Morila, scoperta nel 2000 da Randgold resources (ora parte di Barrick gold), è stata una delle miniere d’oro più produttive nella storia dell’estrazione aurifera del Mali, con più di 170 tonnellate d’oro estratte. Si stima che le riserve rimanenti ammontino a oltre 85 tonnellate.
La miniera era stata chiusa dai suoi precedenti proprietari (Barrick gold e AngloGold ashanti), che l’hanno venduta a Firefinch nel 2020 ma da allora, nonostante i promettenti piani di investimento, la società australiana non è riuscita a sfruttare al meglio questa risorsa.
Al momento della sua fondazione, la Sorem, con un capitale di 160.000 dollari, si occupava, tra le altre cose, dello sfruttamento delle miniere di proprietà statale: nell’ottobre 2024, il governo ha annunciato il trasferimento alla Sorem di un’altra miniera che lo Stato ha acquisito da AngloGold e dalla canadese Iamgold. La società maliana non ha ancora annunciato alcun piano per lo sfruttamento delle attività in gestione.
Il settore minerario del Mali, dominato dalla produzione di oro, rappresenta già quasi l’80% delle esportazioni e il 22% delle entrate dello Stato.
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