di: Redazione | 24 Gennaio 2018
AFRICA / ITALIA – “Novità e futuro: il mondo della Cooperazione italiana”, è questo il titolo della conferenza nazionale della Cooperazione allo sviluppo iniziata oggi a Roma, presso l’Auditorium Parco della musica. Due giorni di incontri per confrontarsi sul ruolo della cooperazione italiana, i nuovi attori coinvolti e le opportunità di sviluppo culturale e lavorativo.
“L’evento – ha detto il ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Angelino Alfano – è un importante momento di sintesi per presentare – a due anni dalla riforma che ne ha innovato strumenti e obiettivi – i risultati della rinvigorita azione di cooperazione, e un’occasione di confronto tra i tanti vecchi e nuovi attori del ‘Sistema italiano di cooperazione’”.
Ad aprire i lavori il segretario generale del ministero degli Esteri Elisabetta Belloni che ha sottolineato come la conferenza, pur essendo la prima nel suo genere, si inserisce in una cornice di continuità con le iniziative degli ultimi anni. ‘L’obiettivo della conferenza – ha specificato – è quello di promuovere un confronto, anche vivace, sui temi della cooperazione, con il preciso scopo di identificare gli strumenti per meglio conseguire un’efficace cooperazione che sappia adeguarsi al nuovo contesto internazionale, con nuovi attori che possono dare un contributo concreto’. Infatti, risolto il nodo normativo che vedeva come oggetto il rapporto tra settori pubblico e privato, oggi è indispensabile riconoscere il ruolo che quest’ultimo può svolgere, in sinergia con le istituzioni.
La strategia che il ministero degli Esteri, insieme all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, persegue si basa sulla profonda consapevolezza che contribuire allo sviluppo a livello globale è il modo più efficace per portare la sicurezza a livello internazionale.
Sull’importanza della cooperazione italiana e sulla percezione che si ha della sua azione si è basato l’intervento di apertura del ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Angelino Alfano. Ricordando i suoi ultimi viaggi a Niamey, Conakry e Dakar, ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dai cooperanti e dai volontari che, sul campo, danno il loro indispensabile contributo. Più nel dettaglio, oggi l’Italia è il quarto maggiore contribuente tra i Paesi del G7, a dimostrazione della grande presenza italiana nel continente africano. ‘C’è una grande dicotomia: da un lato, l’idea di questa grande Africa, del suo sviluppo faticoso e la domanda esistenziale “ma quanto tempo ci vorrà?”, dall’altro, il paradosso: magari lo sviluppo arriverà tra 10, 15, 20 anni, ma che ci importa tra quanto avverrà se oggi, ieri, domani abbiamo salvato vite umane, abbiamo salvato, per esempio, una donna dalla disperazione. Quella vita umana vale lo sforzo e questa è la grandezza dell’Italia e della cooperazione italiana”.
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