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Namibia: uranio e oro spingono export minerario

di: Valentina Milani | 3 Luglio 2025

Il settore minerario della Namibia ha registrato una solida performance nel mese di aprile, trainato dall’aumento delle esportazioni di uranio e oro. Lo riferisce l’ultimo aggiornamento mensile pubblicato ieri dalla Chamber of Mines of Namibia.

Secondo il rapporto, la produzione di uranio è cresciuta del 59% su base annua, sostenuta dalla crescente domanda globale di energia pulita. L’uranio è diventato la prima voce dell’export nazionale, generando 2,86 miliardi di dollari namibiani (circa 163 milioni di dollari statunitensi) e rappresentando il 26% delle esportazioni totali del Paese nel mese di riferimento.

“La Namibia sta consolidando la propria reputazione come fornitore strategico di uranio a livello mondiale, in un momento in cui l’energia nucleare assume un ruolo sempre più centrale nella transizione energetica globale”, si legge nel rapporto. Buona anche la performance dell’oro, che ha generato 1,69 miliardi di dollari namibiani, pari a oltre il 15% dell’export complessivo. Il risultato è attribuito all’andamento dei prezzi internazionali del metallo, che a maggio hanno raggiunto una media record di 3.309 dollari l’oncia, con un incremento del 41% rispetto a un anno prima.

In controtendenza, la produzione di diamanti ha registrato un calo del 26% rispetto allo stesso mese del 2024. Il peso del comparto diamantifero sulle esportazioni totali è sceso al 10,5%, contro il 12,9% dell’anno precedente. Secondo il rapporto, la flessione è dovuta a una riduzione programmata della produzione da parte di Debmarine Namibia, principale compagnia nazionale attiva nel settore estrattivo marino, nel tentativo di stabilizzare i prezzi globali. Il settore resta tuttavia sotto pressione a causa della concorrenza dei diamanti sintetici e della domanda debole nei mercati asiatici.

Complessivamente, quasi la metà dei ricavi da esportazione di aprile — pari a 5,4 miliardi di dollari namibiani — è derivata da attività di estrazione mineraria e cava.

La Chamber of Mines ha inoltre segnalato un calo dell’inflazione, con un tasso annuale sceso al 3,5% a maggio 2025, contro il 4,9% dell’anno precedente. Un dato che, secondo il rapporto, ha contribuito a ridurre i costi operativi del settore minerario.

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