di: Celine Camoin | 19 Febbraio 2025
Il Corruption Perceptions Index (Cpi) 2024, indice di percezione della corruzione nel mondo pubblicato da Transparency International, evidenzia che l’Africa subsahariana rimane la regione con il punteggio medio più basso a livello globale in termini di percezione della corruzione nel settore pubblico. L’indagine riflette una diffusa mancanza di trasparenza e di meccanismi efficaci di contrasto alla corruzione. In Nord Africa e Medio Oriente (Mena), la situazione non è molto migliore.
Negli ultimi dodici anni, la regione dell’Africa subsahariana ha visto un progresso minimo nel miglioramento della trasparenza e nell’adozione di riforme anticorruzione. L’aumento di un solo punto nel punteggio medio dell’Indice dimostra che i progressi sono stati lenti, e limitati a pochi Paesi. Il report sottolinea come la corruzione continui a ostacolare lo sviluppo economico e la stabilità politica della regione, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche.
Alcuni Paesi africani, tuttavia, hanno registrato miglioramenti. Le Seychelles (punteggio 71) sono il Paese meno corrotto del continente, seguite dal Botswana (59) e da Capo Verde (64). Al contrario, Paesi come la Somalia, il Sud Sudan, la Guinea Equatoriale, l’Eritrea, e la Repubblica Centrafricana, la Libia per l’Africa settentrionale, si collocano tra i peggiori del mondo.
Uno dei punti centrali del rapporto Cpi 2024 è il legame tra corruzione e crisi climatica. L’Africa è una delle regioni più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, e la corruzione ostacola gli sforzi per affrontare questa emergenza. Transparency International avverte che i fondi internazionali destinati alla lotta contro il cambiamento climatico rischiano di essere sottratti da funzionari corrotti o utilizzati in modo inefficace.
Paesi con livelli elevati di corruzione spesso registrano una gestione inadeguata delle risorse naturali, deforestazione illegale, e pratiche di estrazione mineraria che danneggiano l’ambiente e le comunità locali. La mancanza di trasparenza e accountability nei progetti finanziati da istituzioni internazionali, come il Green Climate Fund, può limitare l’impatto delle iniziative per la sostenibilità. il legame tra corruzione e crisi climatica evidenzia come la lotta alla corruzione sia cruciale non solo per la governance, ma anche per il futuro ambientale del continente.
Il Cpi 2024 conferma che la corruzione rimane una sfida significativa per il continente africano, con pochi progressi nel tempo. L’assenza di istituzioni indipendenti, la mancanza di protezione per i whistleblower e la scarsa trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche contribuiscono alla persistenza del problema.
Per migliorare la situazione, Transparency International raccomanda ai governi africani di rafforzare i meccanismi di controllo, garantire l’indipendenza della magistratura e promuovere la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali.
Transparency International è un’organizzazione non governativa internazionale fondata nel 1993 a Berlino, Germania, con l’obiettivo di combattere la corruzione a livello globale e promuovere la trasparenza e l’integrità nelle istituzioni pubbliche e private. Opera attraverso un network di oltre 100 sezioni nazionali in tutto il mondo, ciascuna delle quali lavora per adattare le strategie anticorruzione alle specificità del proprio Paese.
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