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Africa: il potere della collaborazione tra Ong e imprese, intervista

di: Valentina Milani | 7 Novembre 2024

La cooperazione internazionale trova nuova linfa nell’alleanza tra Ong e imprese, un connubio che si sta rivelando strategico e reciprocamente vantaggioso. Alice Fanti, direttrice di Cefa, una storica Ong italiana di cooperazione internazionale, racconta ad Africa e Affari come l’organizzazione stia sperimentando e consolidando questa sinergia, puntando ad azioni concrete e durature in ambito agricolo e alimentare.

“Abbiamo compreso che la collaborazione tra il terzo settore e il mondo imprenditoriale è arricchente per entrambe le parti,” spiega Fanti a margine del convegno “Area africana di libero scambio e Piano Mattei, una finestra sul futuro dell’agricoltura” che si è tenuto ieri a Bologna nell’ambito di Eima International, l’Esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio organizzata da FederUnacoma.

Fanti ha sottolineato che, nonostante Ong e aziende abbiano scopi statutari differenti, le due realtà operano spesso negli stessi contesti e settori, condividendo l’obiettivo di sviluppo sostenibile. Negli ultimi anni, Cefa ha infatti intensificato il lavoro in partnership con alcune importanti aziende italiane, tra cui Granarolo e Andriani, con cui sviluppa progetti agricoli e alimentari in Africa.

Un esempio emblematico è la collaborazione ventennale con Granarolo in Tanzania e Mozambico, dove Cefa ha supportato la creazione di una filiera del latte. “Inizialmente, la produzione di latte in queste aree era priva di un’organizzazione strutturata. Con il supporto di Granarolo, siamo riusciti a costruire due centrali del latte, dove il prodotto dei piccoli produttori viene trasformato e valorizzato,” spiega Fanti. Grazie a questi interventi, le cooperative locali hanno potuto migliorare le tecniche di raccolta e conservazione, ottenendo un latte di qualità superiore, trasformato anche in yogurt, per soddisfare i requisiti di sicurezza alimentare.

L’obiettivo di Cefa è quello di rendere autonomi i produttori locali, mantenendo alta la qualità attraverso soluzioni innovative e sostenibili, tra cui l’implementazione della catena del freddo, una sfida particolarmente impegnativa in molte regioni africane. “Abbiamo dovuto riorganizzare la logistica e meccanizzare la filiera, lavorando su più fronti per garantire che il latte e i suoi derivati potessero mantenere standard qualitativi ottimali,” aggiunge Fanti.

Recentemente, Cefa ha anche avviato un progetto con Andriani, azienda pugliese leader nella produzione di pasta senza glutine, prodotta col cereale tef, originario del Corno d’Africa, in particolare dell’Etiopia. L’obiettivo è creare una filiera sostenibile e proficua che permetta ai piccoli agricoltori etiopi di accedere a mercati internazionali e di sviluppare competenze specifiche. “Per noi è fondamentale lavorare fianco a fianco con aziende che hanno una visione etica e sostenibile dell’investimento,” sottolinea Fanti.

La direttrice di Cefa evidenzia come queste partnership vadano ben oltre la semplice sponsorizzazione: “Non si tratta solo di un sostegno economico per il raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità, ma di una costruzione congiunta di progetti che integrano interessi comuni. È una collaborazione a lungo termine, pensata per coinvolgere quante più persone possibile, e che diventa particolarmente strategica nei contesti complessi in cui operiamo.”

Guardando al futuro, Cefa punta a intensificare questo modello di cooperazione, promuovendo progetti co-progettati e condivisi che rafforzino le capacità locali e sviluppino economie resilienti. Con una visione orientata all’internazionalizzazione, Cefa e le aziende partner sono determinate a costruire un futuro in cui il progresso sociale ed economico possano procedere di pari passo grazie a una sinergia forte e strutturata tra ong e settore privato.

© Riproduzione riservata

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