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Africa: con la Dichiarazione di Kampala, il caffè diventa coltura stategica

di: Redazione | 11 Agosto 2023

Racchiude il tema del trasformare la filiera del caffè africano attraverso l’aggiunta di valore la Dichiarazione di Kampala, firmata da tutti i protagonisti del secondo Summit sul caffè africano del G25, che si concluso ieri nella capitale dell’Uganda, Kampala.

A questa tre giorni, organizzata in collaborazione con l’Organizzazione interafricana del caffè (Iaco) e inaugurata dal capo di Stato ugandese Yoweri Museveni, hanno partecipato delegazioni di 25 Paesi africani produttori di caffè e di alcuni Paesi consumatori, tra cui capi di Stato, ministri, capi delle autorità del caffè, rappresentanti del settore privato africano, inclusi agricoltori, trasformatori, esportatori, torrefattori e associazioni di caffè.

“Il caffè è la linfa vitale delle nostre economie. È fondamentale sfruttare questa risorsa aggiungendo valore al caffè per guadagnare di più, creare occupazione e sviluppare le nostre economie”, ha affermato in apertura dei lavori l’Uganda Coffee Development Authority, alla quale ha fatto eco la ministra dell’agricoltura etiope e presidente dell’Iaco, Girma Amente, dichiarando “da secoli il caffè è fonte di ispirazione, catalizzatore di conversazione e simbolo di ospitalità, ma è anche un prezioso bene economico che sostiene la vita di milioni di persone nel nostro continente”. “L’Africa – ha aggiunto – opera all’estremità inferiore della catena di approvvigionamento, il cui 99% viene catturata all’estero. Ciò è dovuto, tra le altre cause, alla mancanza di investimenti negli impianti di lavorazione, nella tecnologia e nel basso livello di consumo di caffè”.

Aggiungere dunque valore alla filiera a partire delle sue contraddizioni: “Un chilogrammo di chicchi di caffè di buona qualità può costare 2,5 dollari al kg. Ma la stessa quantità di caffè tostato, macinato e confezionato costerà 40 dollari. È qui che si verifica una massiccia emorragia di denaro dal Sud del mondo al Nord del mondo”, si è indignato il presidente ugandese Museveni, osservando che “Non è solo la perdita di denaro per kg. È anche la perdita di posti di lavoro. Se si prende l’intero spettro di materie prime dall’agricoltura, minerali, prodotti forestali, ecc., la perdita per l’Africa è enorme”.

La Dichiarazione di Kampala mira a fare del caffè una coltura strategica in linea con l’Agenda 2063 dell’Unione Africana, per costruire un’Africa unita e integrata e al contempo partecipare al commercio globale di caffè, il cui valore stimato è di 466 miliardi di dollari

Il documento firmato dai rispettivi ministri dell’Agricoltura dei 25 Paesi produttori di caffè, sostiene tra l’altro la ricerca di per consentire l’innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, generare nuove conoscenze sulle migliori pratiche, tecnologie migliorate e studi su varietà resistenti a condizioni climatiche più rigide, parassiti e malattie; la promozione del consumo domestico di caffè nel continente; la formazione professionale nella filiera, in particolare per i giovani e le donne; e il miglioramento dell’accesso ai finanziamenti per i progetti di valore aggiunto del caffè attraverso il quadro e le istituzioni continentali, come l’Unione africana, la Banca africana di sviluppo (AfDb), la Banca africana di esportazione-importazione (Afrexim Bank) e l’African Coffee Facility Fund.

Il Vertice di questa settimana ha seguito il 1° G-25 African Coffee Summit, che si è svolto a Nairobi, in Kenya, il 25 maggio 2022. [Da Redazione InfoAfrica]

© Riproduzione riservata

Leggi il nostro focus sulle opportunità legate alla filiera del caffè in Africa: https://www.africaeaffari.it/rivista/riscoprire-il-valore-del-caffe

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