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Africa: Fmi, tensioni globali mettono a rischio le economie del continente in modo permanente

di: Redazione | 4 Maggio 2023

L’Africa sub-sahariana potrebbe essere la regione più penalizzata al mondo se le nazioni si dividessero in due blocchi commerciali isolati, uno costruito attorno alla Cina e l’altro intorno agli Stati Uniti e all’Unione europea. È una stima contenuta in un’analisi del Fondo monetario internazionale (Fmi), pubblicata il 1 maggio.

“Se le tensioni geopolitiche dovessero intensificarsi, i Paesi nell’Africa sub-sahariana potrebbero dover affrontare prezzi di importazione più elevati o addirittura perdere l’accesso ai loro principali mercati di esportazione: circa la metà del valore del commercio della regione con il resto del mondo potrebbe risentirne”. L’Fmi stima che i Paesi della regione potrebbero sperimentare un calo permanente, fino al 4% del prodotto interno lordo reale.

Le perdite potrebbero aggravarsi in caso di interruzione dei movimenti di capitali tra i blocchi commerciali, a causa delle tensioni geopolitiche e, in questo caso, la regione potrebbe perdere circa 10 miliardi di dollari in afflussi di investimenti esteri diretti (Ide) e assistenza ufficiale allo sviluppo, circa lo 0,5% del Pil all’anno. Il calo degli Ide a lungo termine potrebbe anche ostacolare i trasferimenti di tecnologia.

Per i Paesi del continente che cercano di ristrutturare il proprio debito, l’accentuarsi della “frammentazione geoeconomica” potrebbe invece aggravare i problemi di coordinamento tra i loro creditori.

In questo contesto, il Fondo raccomanda ai Paesi dell’Africa sub-sahariana di rafforzare la loro resilienza agli shock intensificando l’integrazione commerciale regionale in atto nell’ambito dell’Area di libero scambio africana, che comporterà la riduzione tariffaria e l’assenza di barriere tariffarie agli scambi commerciali, migliorando l’efficienza delle dogane, sfruttando la dematerializzazione e colmando le lacune infrastrutturali. L’approfondimento dei mercati finanziari nazionali può anche ampliare le fonti di finanziamento e ridurre la volatilità associata all’eccessivo affidamento sugli afflussi di capitali esteri.

Il Fondo sottolinea inoltre che i Paesi della regione possono cercare di identificare e sviluppare settori che potrebbero beneficiare del riorientamento del commercio e degli Ide. I Paesi esportatori di materie prime nella regione potrebbero, ad esempio, soppiantare la Russia in gran parte della sua quota di mercato in Europa, nel campo dell’energia. [Da Redazione InfoAfrica]

© Riproduzione riservata

Leggi il nostro focus sulle nuove sfide geopolitiche globali che mettono l’Africa al centro: https://www.africaeaffari.it/rivista/geopolitica-africana

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