di: Redazione | 18 Aprile 2023
Il Programma di sviluppo delle Nazioni unite (Undp) ha indicato che gli attuali metodi di valutazione delle principali agenzie di rating sono costati all’Africa numerose opportunità di finanziamento, per un valore di 74 miliardi di dollari. Secondo l’Undp, gli approcci di S&P Global Ratings, Moody’s e Fitch per valutare la qualità degli emittenti africani non sono sempre appropriati. Lo si apprende da un comunicato stampa.
Le stime delle perdite effettuate dall’Undp rappresentano il doppio dell’Aiuto ufficiale allo Sviluppo concesso dai Paesi del Comitato per l’aiuto allo sviluppo (Dac): la perdita di opportunità osservata avrebbe potuto anche essere utilizzata per vaccinare il 70% degli africani e soddisfare l’80% del fabbisogno di finanziamento delle infrastrutture dell’Africa.
Secondo Undp, molto spesso le valutazioni di queste agenzie di rating si basano su algoritmi predisposti secondo uno specifico approccio alla macroeconomia e non tengono conto di realtà più concrete e specifiche: il rapporto sottolinea inoltre che gli analisti delle agenzie di rating possono mancare di precisione, producendo analisi del rischio che tengono conto della visione comune degli investitori senza valutare in dettaglio la realtà africana. Anche diversi paesi africani non contribuiscono a migliorare questa situazione: in alcuni di questi, in particolare in Africa francofona, i dati statistici sono difficilmente ottenibili o spesso arrivano con forte ritardo, il che può portare a stime errate.
Undp afferma di avere sperimentato un altro approccio all’analisi delle realtà economiche africane, che potrebbe consentire di cambiare la percezione della regione da parte degli investitori.
Dei 32 paesi valutati nel 2023 dalle maggiori agenzie di rating, 30 di queste valutazioni sono considerate speculativie tra cui quelle su paesi come Senegal e Costa d’Avorio, che tuttavia vengono presentati da Fitch Ratings come i motori della crescita del continente per il 2023, con incrementi rispettivi del valore aggiunto stimati all’8,1% e al 7%. [Da Redazione InfoAfrica]
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