di: Redazione | 14 Marzo 2023
L’Africa è tornata di moda nel 2022 dopo la battuta d’arresto imposta dalla pandemia di covid-19 al commercio continentale dell’abbigliamento. Secondo i dati commerciali ottenuti dallo strumento di analisi del mercato di Fiber2Fashion TexPro, gli Stati Uniti hanno importato lo scorso anno dall’Africa indumenti per un valore totale di 3,491 miliardi di dollari.
Inoltre, nel complesso, pantaloni e pantaloncini hanno conquistato una quota del 45,20% del totale, per un valore di 1,578 miliardi di dollari. Maglie, camicie, magliette e abbigliamento intimo sono stati gli altri cinque prodotti principali degli indumenti importati.
Nello specifico, le importazioni statunitensi di pantaloni e pantaloncini sono aumentate di oltre il 55% negli ultimi due anni dopo un calo nel 2020 dovuto alla pandemia, anno nel quale erano scese del 14,21% a 1,014 miliardi di dollari, prima di rimbalzare del 32,88% a 1,347 miliardi di dollari nel 2021. Le spedizioni in entrata dai Paesi africani sono ulteriormente aumentate del 17,09% a 1,578 miliardi di dollari nel 2022 appena concluso.
L’importazione di maglie è stata di 529,307 milioni di dollari nell’ultimo anno, pari al 15,16% del totale. Allo stesso modo, le importazioni di camicie sono state di 446,874 milioni di dollari (12,80%), le magliette di 319,666 milioni (9,16%) e l’abbigliamento intimo di 134,645 milioni (3,86%). Questi primi cinque prodotti hanno contribuito per oltre l’86% alla spedizione totale di abbigliamento in entrata negli Stati Uniti dall’Africa, secondo TexPro.
Nel 2022, gli altri cinque principali prodotti di abbigliamento importati dagli Stati Uniti sono stati abiti (2,23%), giacche e blazer (2,07%), babywear (1,89%), cappotti (1,38%) e abbigliamento sportivo (1,26%). [Da Redazione InfoAfrica]
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