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Conferenza Africa e Affari: il 2023 deve essere l’anno delle promesse mantenute

di: Redazione | 27 Gennaio 2023

È tornato a svolgersi in presenza radunando oltre un centinaio di partecipanti il consueto appuntamento annuale organizzato dal mensile economico Africa e Affari per presentare le prospettive politiche ed economiche che aspettano il continente africano per l’anno appena iniziato. Presso la sede della Società Geografica italiana a Roma, in Villa Celimontana, si sono alternati ieri rappresentanti istituzionali ed esperti dell’Africa analizzando le sfide ma anche le nuove opportunità che spiccheranno per il 2023 nell’agenda del continente.

In effetti, come hanno testimoniato le presentazioni di Massimo Zaurrini, direttore del gruppo editore Internationalia, e di Gianfranco Belgrano, direttore editoriale di Africa e Affari/InfoAfrica, l’anno in corso si preannuncia di grande interesse sia dal punto di vista politico, con 16 Paesi africani che andranno alle urne nel 2023, tra cui tre pesi massimi del continente – Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Sudan -, che economico, in quanto nonostante le ripercussioni dirette della guerra in Ucraina che impattano l’Africa con l’indebolimento dei suoi principali partner commerciali – in testa (e nell’ordine) Europa e Cina -, la crescita registrata nel 2022 si attesta sopra la media mondiale. Non di minore rilievo, il fattore demografico dell’Africa che, secondo tutti gli studi a lungo termine condotti dalle più grandi agenzie di business intelligence, “finirà per fare la differenza sulla scena globale”, ha insistito Zaurrini.

Tra gli ospiti dell’incontro organizzato dal mensile economico in collaborazione con la compagnia aerea Emirates e lo studio legale Partner Bergs&More, Fabrizio Lobasso, vice-direttore per l’Africa sub-sahariana presso la Direzione Generale della Mondializzazione del ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha confermato lo svolgimento ad autunno di un nuovo Vertice Italia-Africa, ha evidenziato l’ormai necessità di sviluppare partnership egualitarie con il continente, anche attraverso il nuovo dialogo reso possibile da una diplomazia ibrida, che coinvolge le istituzioni ma anche le associazioni e il settore privato. Marco di Liddo del Centro Studi Internazionali (Ce.S.I) ha, sì, lamentato il rischio di politiche di austerity da parte dei governi africani con la crescente inflazione che colpisce innanzitutto i beni alimentari, ma anche osservato quanto la guerra tra Russia e Ucraina abbia “spalancato la finestra verso Sud e in particolare verso un continente sempre più cruciale per le sue preziose risorse naturali”. Venuto a presentare la nuova strategia europea Global Gateway per l’Africa, Antonio Parenti, Rappresentante della Commissione europea in Italia, ha inoltre sottolineato l’imprescindibilità del continente sia nell’ambito delle decisioni politiche globali, come lo ha fatto capire la recente posizione ambivalente adottata dai Paesi africani nei confronti della Russia, sia per il raggiungimento dell’obiettivo planetario “zero emissioni”. 

Le nuove opportunità business che riguardano l’Africa sono state infine illustrate da Flavio Ghiringhelli, Country Manager per l’Italia di Emirates, che ha presentato il nuovo triangolo commerciale costituito da Europa, Emirati ed Africa, mentre Eugenio Bettella, di Partner Bergs&More, ha spiegato come gli strumenti dell’arbitrato e delle Zone economiche speciali mirino a creare un ecosistema che renda attraente posizionarsi in Africa inserendosi appieno nelle catene del valore. Matteo Masini, direttore della Rete Estera dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), ha poi insistito sul contatto diretto con i mercati locali consentito dalla sempre più estesa rete Ice, che, in Africa, prevede di aprire solo per il 2023 ben tre nuovi uffici: in Kenya, in Senegal e in Nigeria.

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