spot_img
0,00 EUR

Nessun prodotto nel carrello.

Africa: Parte in 4 Paesi del continente il primo progetto di ricerca sull’idrogeno naturale

di: Redazione | 31 Agosto 2022

Sarà guidato dalla portoghese CONVERGE!, con sede a Évora, il primo progetto di ricerca internazionale sull’esplorazione e l’uso dell’idrogeno naturale come nuova fonte di energia, HyAfrica, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Partenariato Euro-Africano per la Ricerca e l’Innovazione sulle Energie Rinnovabili (LEAP-RE).

Il progetto, che inizia questo mese e si estenderà per i prossimi tre anni, coinvolge altri otto partner. HyAfrica “mira a stimare le risorse naturali di idrogeno nelle regioni promettenti del Marocco, Mozambico, Sudafrica e Togo e valutare il loro impatto socio-economico per le comunità locali”, ha spiegato in una dichiarazione questa filiale dell’Università di Évora specializzata nella ricerca e nello sviluppo nei settori della geoenergia.

“Il progetto coinvolgerà le parti interessate nell’identificazione delle procedure di regolamentazione e licenza necessarie per l’esplorazione dell’idrogeno nei Paesi target e confronterà i modelli di business basati sull’idrogeno naturale con altre soluzioni di energia rinnovabile per comprenderne vantaggi e complementarità”, ha aggiunto la nota.

A differenza delle strategie di sviluppo dell’idrogeno basate sulla produzione di metano con cattura di CO2 (idrogeno blu) o dall’elettrolisi dell’acqua utilizzando fonti di energia rinnovabile (idrogeno verde), l’approccio proposto da HyAfrica “sostiene lo sfruttamento dell’idrogeno presente nelle formazioni geologiche e il suo utilizzo come fonte di energia primaria”. “Questa risorsa rinnovabile costante può essere un complemento a basso costo della produzione di idrogeno, senza perdite di efficienza associate al ciclo di produzione industriale dell’idrogeno blu e dell’idrogeno verde e senza impatti sull’uso del suolo e sul consumo di acqua inerenti alla produzione di idrogeno verde”, afferma l’Università di Évora.

Il progetto coinvolge anche due istituti di ricerca tedeschi (Fraunhofer IEE e Leibniz Institute for Applied Geophysics), la Direzione nazionale mozambicana di geologia e miniere e cinque università: Mohammed Premier (Marocco), di Lomé (Togo), di Limpopo e Pretoria (Sudafrica ) e l’Università Eduardo Mondlane (Mozambico). [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata

Leggi il nostro focus dedicato alle potenzialità delle energie rinnovabili in Africa: https://www.africaeaffari.it/rivista/energie-rinnovabili

Articoli correlati

Partecipa

spot_img

I Podcast

spot_img

Rubriche