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Coopera 2022: Strumenti e opportunità per la finanza sostenibile nel side event Aics

di: Redazione | 24 Giugno 2022

A Coopera 2022 l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha tenuto nel tardo pomeriggio di giovedì 23 giugno il suo secondo side event che ha avuto come tema gli strumenti della finanza sostenibile per investimenti a impatto nei Paesi partner. Il primo panel “Perché è strategica la finanza sostenibile per la Cooperazione italiana?” è stato aperto dal vicedirettore tecnico di Aics Leonardo Carmenati che ha dialogato con esperti del settore passando in rassegna le nuove sfide e le opportunità offerte dalla finanza allo sviluppo.
“Dopo la pandemia c’è un gap finanziario che non può essere colmato dai governi, bisogna mobilitare risorse private” ha detto Carmenati, ricordando che mancano all’appello 3,7 trilioni di dollari per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
A seguire, è intervenuta sui metodi e le prospettive della finanza sostenibile Priscilla Boiardi policy analist presso Direzione della cooperazione allo sviluppo di Ocse. L’analista ha definito promettenti le garanzie per lo sviluppo, che permettono l’esborso immediato di risorse, finanziamenti in valuta locale e un rischio ridotto. Boiardi ha detto poi di vedere del potenziale soprattutto per i Paesi emergenti nelle obbligazioni verdi, con le quali gli emittenti si impegnano a utilizzare i proventi in progetti sostenibili.
Mara Airoldi ricercatrice dell’università di Oxford ha incentrato il suo intervento sulla necessità di disegnare percorsi di formazione per l’uso di questi strumenti finanziari, oltre a sostenere i tanti progetti che già ci sono. “Questi strumenti funzionano se fatti bene. L’importante è misurare un risultato, sapendo come farlo” ha detto. “I progetti che hanno dei risultati provati dovrebbero avere continuità e non aspettare anni e nuovi bandi per ripartire” ha notato Luigi Corvo dell’università degli Studi Milano Bicocca.
“Abbiamo gli strumenti, le nostre best practice e possiamo imparare da dove abbiamo sbagliato” ha sintetizzato Carmenati, tirando le somme degli interventi.
Emilio Ciarlo, responsabile delle Relazioni esterne e della comunicazione di Aics, ha moderato la successiva tavola rotonda dal titolo “Costruire uno strumento di impatto per la cooperazione italiana: indicazioni e best practice”.
“Lo scopo di questo evento e di questa discussione è individuare uno strumento finanziario adatto per la cooperazione italiana che altre cooperazioni già hanno” ha spiegato Ciarlo.
Alla tavola rotonda è poi intervenuto Giulio Pasi del Joint Research Center della Commissione Europea che ha parlato del piano Invest Eu, che serve a spingere gli investimenti verso obiettivi di policy. Marina Piccioni di Cassa Depositi e Prestiti, ha parlato invece del ruolo del suo istituto nella finanza sostenibile. “Siamo emittenti di green e social bond, siamo investitori, anchor investor, ma soprattutto siamo facilitatori”, ha detto Piccioni. Elena Casolari di Opes Italia, fondazione che lavora in Africa da dieci anni ha parlato delle difficoltà ma anche delle opportunità di investire nel continente. Vincenzo Ercole ha parlato, in conclusione, del progetto del Fondo Talisman che, raccogliendo almeno 150 milioni di dollari vorrebbe porsi come corpo intermedio per creare impatto in Africa, favorendo la presenza delle imprese italiane nel continente.

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