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Incontro ministeriale UA-UE: La reazione alla pandemia deve costituire un punto di partenza, intervista

di: Redazione | 29 Ottobre 2021

Un incontro estremamente produttivo, caratterizzato da un forte spirito di collaborazione e di cooperazione, e di predisposizione a includere le rispettive visioni: questo, il giudizio d’insieme sull’incontro ministeriale Unione Africana-Unione Europea, condivisa con InfoAfrica da Fabrizio Lobasso, inviato a Kigali come rappresentante del ministero italiano degli Esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci).

“Si è molto avanti, rispetto al passato, quando si faceva fatica a dialogare perché non esisteva nemmeno una struttura vera e propria di dialogo”, sottolinea il vicedirettore centrale presso il Maeci per i Paesi dell’Africa sub-sahariana. In questo caso, da molti mesi, uno steering commitee Ue-Ua lavora sui temi principali oggetto del Summit. Tali comitati di coordinamento hanno preparato due documenti importanti, uno sulla parte investimenti, finanza e transizione digitale, verde ed ecologica, e l’altro su pace, sicurezza e stabilità. Si è promesso anche la creazione di una task force per la messa in opera di tutte le iniziative di cui si è parlato.

L’occasione di una collaborazione vaccinale, tiene a sottolineare il rappresentante della Farnesina, “deve farci pensare a una strutturazione di un’iniziativa della comunità internazionale che serva a stabilizzare, a sviluppare, e a modernizzare gli apparati e i sistemi sanitari dei Paesi africani”. La reazione alla pandemia, ritiene il vicedirettore, ex ambasciatore d’Italia in Sudan, “deve essere un punto di partenza, un elemento chiave, che consenta di sviluppare il sistema sanitario africano”. Un sistema sanitario funzionante e strutturato è, secondo il responsabile, possibile avere una base solida “per agire per uno sviluppo sociale, commerciale, di investimento, politico, partendo da un diritto fondamentale e imprescindibile per ogni crescita sostenibile”.

Come la sanità, l’educazione non può essere vista solo come un settore della cooperazione allo sviluppo in cui si fa capacity building, training, vocational training. “L’educazione – ha proseguito il nostro interlocutore da Kigali – è l’elemento fondamentale per ristrutturare, rigenerare una società in crescita, una società che sta esprimendo tanta creatività, tanta voglia di sviluppare potenziali non ancora sviluppati, tanta voglia di creare occupazione, emancipazione per le fasce più vulnerabili della popolazione, a cominciare da donne e giovani”. Altro aspetto importante di una maggiore cooperazione Ua-ue, la digitalizzazione, con la consapevolezza del gap di elettricità, di connettività, ma che è diventata fondamentale nei sistemi produttivi sostenibili e modernizzati, possibilmente ecosostenibili e meno inquinanti.

Non sono mancate riflessioni sulle tematiche di pace, sicurezza, lotta al terrorismo e stabilità, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca in Sudan, di cui hanno discusso i partecipanti. Altro tema presente nelle riflessioni comuni, quello della migrazione e della mobilità e la task force Ua-Ue-Onu. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata

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