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Operativa la zona di libero scambio continentale

di: Redazione | 8 Luglio 2019

Si è tenuto ieri a Niamey il vertice straordinario dell’Unione Africana dedicato al lancio della zona di libero scambio continentale africana (Afcfta).
Sotto la sorveglianza di 12.000 agenti di sicurezza, in una capitale nigerina blindata e quasi paralizzata per il grado d’importanza dell’appuntamento internazionale in un contesto di minaccia terroristica, è stato dato il via ufficiale alla nascita del grande mercato libero continentale nel quale merci e servizi potranno circolare con maggiore facilità.
Nella mattinata di domenica, quattro nuovi governi africani hanno firmato l’adesione all’accordo, finora firmato da 54 dei 55 Stati africani e ratificato da 27. Molto attesa era la firma, avvenuta, della Nigeria, che finora aveva espresso riserve sul progetto. Si sono inoltre aggiunti il Benin, il Gabon e la Guinea Equatoriale.
“L’entrata in vigore dell’Afcfta  è stata la più celere di tutta la storia della nostra organizzazione” si è rallegrato il presidente ospite del vertice, Mahamadou Issoufou.
“Questo fatto dimostra l’interesse che i nostri popoli e i nostri Stati vogliono dedicare all’aumento degli scambi intra-africani perché ne conoscono i vantaggi (…) come aiutare a uscire dagli 84.000 km di frontiere ereditate dalla colonizzazione,  non ridisegnando i confini, ma attraverso l’integrazione”, ha aggiunto il presidente nel suo discorso.
Issoufou ha sottolineato che gli effetti positivi dell’attuazione dell’Afcfta saranno ottenuti solo se i protocolli già firmati saranno coadiuvati da accordi, già in fase negoziale, sugli investimenti, sulla concorrenza e sulla proprietà intellettuale.
Moussa Faki Mahamat, presidente della Commissione dell’Unione Africana, ha espresso soddisfazione per “un vecchio sogno che si sta realizzando”.
Circa 4500 delegati, tra cui 32 capi di Stato e centinaia di ministri, si sono riuniti nella capitale del Niger per questo vertice.
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Per approfondire:

Un numero pensato per essere una bussola e aiutare chi si intessa al continente africano a orientarsi nelle tendenze che si profilano – soprattutto sul fronte economico – per i prossimi mesi.

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