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Etiopia-Kenya: intesa per stabilire zona economica speciale comune

di: Redazione | 5 Marzo 2019

Il primo ministro etiope Abiy Ahmed e il presidente keniano Uhuru Kenyatta si sono accordati per stabilire una zona economica speciale a Moyale, al confine tra i due Paesi, nell’ambito del progetto del corridoio infrastrutturale di trasporto destinato a collegare il porto keniano di Lamu con il Sud Sudan e l’Etiopia (Lamu Port South Sudan Ethiopia transport corridor-Lapsset).
A riportarlo con ampia evidenza sono i media regionali, citando le dichiarazione dei due leader in occasione dell’apertura di un forum di investimento svoltosi nei giorni scorsi ad Addis Abeba.
“Il nostro piano è quello di trasformare la regione di confine a Moyale in un centro economico amministrato congiuntamente d’importanza regionale per tutta l’Africa orientale”, ha detto Abiy.
Secondo Abiy, il completamento del progetto del corridoio Lapsset sarà fondamentale per rafforzare i legami economici tra i Paesi della regione.
Da parte sua, il presidente Kenyatta ha dichiarato che il governo di Nairobi è d’accordo a stabilire una zona economica congiunta speciale a Moyale e che i due Paesi devono lavorare per individuare più forme di collaborazione reciproca.
Annunciato nel 2009 ma lanciato ufficialmente soltanto nel marzo 2012, il progetto LAPSSET prevede la costruzione di un mega-porto da 32 moli a Lamu, una serie di oleodotti, un’autostrada a sei corsie e una ferrovia che attraverseranno tutta la parte settentrionale del Kenya fino ad arrivare ad Addis Abeba in Etiopia, Kampala in Uganda e Juba in Sud Sudan, oltre ad anche tre aeroporti internazionali e la costruzione ex-novo di tre nuove città.
Il progetto, tuttavia, ha subito una sere di ritardi legati alla difficoltà nell’individuare i finanziamenti necessari da parte del settore privato. A ora sono stati realizzati soltanto il futuro quartier generale del porto, una stazione di polizia mentre sono in corso i lavori dei primi tre moli del porto.

© Riproduzione riservata

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Un numero pensato per essere una bussola e aiutare chi si intessa al continente africano a orientarsi nelle tendenze che si profilano – soprattutto sul fronte economico – per i prossimi mesi. Il numero contiene inoltre uno speciale dedicato al Kenya

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