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Libia: crollano gli scambi commerciali con l'Italia

di: Redazione | 16 Settembre 2014

Nel primo semestre del 2014 il volume degli scambi commerciali tra Italia e Libia è diminuito di quasi la metà, passando a un valore complessivo di 3,280 miliardi di euro rispetto ai 6,085 miliardi registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.

Lo si apprende da un comunicato diffuso dall’Istituto per il commercio estero (ICE), che cita dati Istat in base ai quali le esportazioni italiane verso la Libia sono diminuite da 1.385 a 1.280 milioni di euro, facendo segnare un -7,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. Ancora più marcato è stato il calo delle importazioni italiane dalla Libia, che hanno segnato una diminuzione percentuale del 64,4%: 2 miliardi di euro rispetto ai 5,7 miliardi rilevati nei primi sei mesi del 2013.

Considerando i valori assoluti, nell’export italiano verso la Libia le riduzioni più marcate si sono registrate nel settore di prodotti meccanici (esclusi i mezzi di trasporto) e alimentari, rispettivamente scesi da 184 a 136 milioni di euro (-26,3%) e da 90 a 51 milioni (-43,2%), di autoveicoli (principalmente per trasporto merci) diminuiti da 73 a 43 milioni di euro (-40,6%).

Per quanto riguarda invece le importazioni dalla Libia, il crollo sarebbe stato causato soprattutto dal blocco dei terminali petroliferi e di alcuni dei principali campi di estrazione libici, che tra agosto 2013 e giugno 2014 ha ridotto fino a un minimo di 150.000 barili giornalieri l’export totale di greggio dalla Libia rispetto a una media di 1,4 milioni in condizioni normali. Verso l’Italia le esportazioni di greggio, tra gennaio e giugno 2014, sono crollate in valore a 921 milioni di euro in confronto ai 3,8 miliardi di gennaio-giugno 2013 (-75,6%), mentre l’importazione di prodotti della raffinazione petrolifera è diminuita da 826 a 175 milioni di euro (-78,8%).

Hanno invece tenuto meglio le importazioni di gas naturale attraverso il gasdotto Greenstream, controllato dall’ENI, che hanno fatto segnare un calo percentuale del 14,1%, per un valore sceso da 1 miliardo a 871 milioni di euro.

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