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Mozambico: Guebuza e Renamo firmano la fine della crisi, anche grazie all'Italia

di: Redazione | 6 Settembre 2014

Hanno firmato ufficialmente ieri mattina a Maputo gli accordi per la cessazione delle ostilità e posto così fine alla crisi politica e militare che per oltre un anno e mezzo ha interessato l’intero Paese, il presidente del Mozambico Armando Guebuza e il leader della Renamo Afonso Dhlakama.

Gli accordi che i due dirigenti politici hanno firmato sono la Dichiarazione di cessazione delle ostilità militari, il Memorandum d’intesa per i meccanismi di garanzia per l’implementazione dell’accordo di cessazione delle ostilità e i Termini di riferimento della missione degli osservatori militari internazionali.

L’incontro di ieri e il ritorno di Dhlakama a Maputo sono stati facilitati soprattutto da una visita svolta dal vice-ministro italiano dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a Gorongosa, dove il leader dell’opposizione si era rifugiato presso un accampamento di miliziani del suo partito (leggi la nota dell’Ambasciata italiana a Maputo).

Da quel che si apprende da fonti contattate da InfoAfrica in Mozambico, la visita di Calenda a Gorongosa sarebbe nata da un colloquio che il vice-ministro italiano ha avuto a margine della Fiera internazionale di Maputo (FACIM) con il presidente Guebuza lo scorso mercoledì 27 agosto, in base all’agenda iniziale di Calenda l’ultimo giorno del suo soggiorno in Mozambico prima di proseguire con il resto dei partecipanti alla missione imprenditoriale alla volta di Addis Abeba, in Etiopia.

Nel corso del colloquio, Calenda e Guebuza hanno parlato della situazione politica e degli accordi che erano stati raggiunti qualche giorno prima tra le ue delegazioni di governo e Renamo. L’ultimo tassello che mancava era proprio il ritorno di Dhlakama a Maputo, anche perché domenica 31 sarebbe cominciata la campagna elettorale per le presidenziali del prossimo 15 ottobre.

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La preoccupazione principale di Guebuza era quindi che potesse finalmente svolgersi questo incontro con Dhlakama in modo da ufficializzare gli accordi, anche se una delle condizioni che il leader dell’opposizione aveva posto per accettare la cessazione delle ostilità era stata che tali accordi fossero ratificati dal Parlamento. Guebuza ha quindi chiesto a Calenda, anche a seguito della visita a Maputo lo scorso luglio del primo ministro Matteo Renzi, di facilitare il ritorno di Dhlakama a Maputo.

E’ stato così organizzato questo incontro a Gorongosa con Dhlakama sabato scorso, a cui oltre a Calenda hanno partecipato anche l’ambasciatore italiano Roberto Vellano e monsignor Matteo Zuppi della Comunità di Sant’Egidio. A seguito dell’incontro, Dhlakama ha dato poi la sua disponibilità a rientrare a Maputo.

Il leader della Renamo è rientrato nella capitale mozambicana giovedì con una missione ad hoc che ha visto la partecipazione degli ambasciatori non solo dell’Italia, ma anche di Stati Uniti, Gran Bretagna, Portogallo e Botswana. La presenza di tali Paesi era stata concordata con lo stesso Dhlakama e con il governo mozambicano, in quanto sono tra i nove Paesi che parteciperanno poi alla missione degli osservatori militari internazionali che sarà composta in tutto da 23 militari internazionali assistiti da 70 ufficiali mozambicani (il 50% del governo e il 50% della Renamo).

A questa missione, come nei giorni scorsi la responsabile del ministero della Difesa Roberta Pinotti ha confermato intervenendo di fronte alle commissioni Esteri e Difesa riunite di Camera e Senato, l’Italia parteciperà con tre ufficiali. A breve, secondo fonti contattate a Maputo, da Roma dovrebbe essere approvata la partecipazione dei militari italiani a questa piccola missione internazionale. Benché il governo mozambicano avesse richiesto la loro presenza il prima possibile e anzi già dalla settimana prossima, i tempi tecnici per l’attivazione della missione e l’invio dei militari potranno essere molto probabilmente leggermente più lunghi ed è quindi difficile poter anticipare una data esatta per il loro arrivo in Mozambico.

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