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Sud Sudan: nuovi appelli contro tasse su operazioni umanitarie

di: Céline Dominique Nadler | 2 Maggio 2024

I partner umanitari del Sud Sudan hanno nuovamente esortato all’inizio di questa settimana il governo di Juba a rimuovere urgentemente varie tasse e prelievi recentemente imposti ai Paesi donatori, alle agenzie delle Nazioni Unite e alle Ong.  “Chiediamo al governo del Sud Sudan di rispettare tutti gli accordi con gli operatori umanitari, compresi quelli con le nostre Ong partner, e di rimuovere immediatamente nuove tasse e tariffe in modo da poter continuare a sostenere le persone bisognose”, ha affermato in una nota la coordinatrice umanitaria per il Sud Sudan delle Nazioni Unite Anita Kiki Gbeho, prima di esortare il governo sud-sudanese a dare seguito alle assicurazioni secondo cui gli operatori umanitari sono esenti di tali tasse per evitare che le operazioni siano paralizzate.

Da febbraio il governo del Sud Sudan ha imposto una serie di nuove tasse alle frontiere e all’interno del Paese. Sebbene il governo abbia assicurato che queste tasse verranno rimosse, finora non è stato preso alcun impegno scritto.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha sottolineato che i nuovi provvedimenti governativi aumenterebbero il costo degli aiuti alimentari e delle operazioni del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (Unhas) di 339.000 dollari al mese, una somma, secondo l’Onu, sufficiente a sfamare più di 16.300 persone per un mese.

Secondo le informazioni riferite dalle Nazioni Unite, sono oltre 60.000 le persone già colpite dall’interruzione dei lanci di aiuti a causa della carenza di carburante. Se le misure verranno mantenute, questo numero salirà a 145.000 entro la fine di maggio.

Una decina di cancellerie occidentali, tra cui Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito, hanno esortato Juba la settimana scorsa a porre immediatamente fine alle nuove tasse, menzionando in particolare i dazi doganali imposti sui prodotti umanitari, i test obbligatori sulle razioni alimentari e persino i costi di scorta obbligatori.

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