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Libia: il Fondo monetario arabo prevede una crescita a due cifre

di: Giulia Filpi | 18 Agosto 2025

Il Fondo monetario arabo, un’organizzazione regionale legata alla Lega araba, ha previsto per quest’anno una forte crescita dell’economia libica, pari al 14,3%, con un rallentamento previsto per il prossimo anno al 5,9%. Tuttavia, sottolinea il quotidiano Libyan Express, queste prospettive dipenderanno dalla fiducia degli investitori e dall’aumento dell’attrattiva per gli investimenti, che si verificheranno solo a determinate condizioni.

Nel suo rapporto periodico Arab Economic Outlook, il Fondo ha confermato che l’economia libica dipende fortemente dal settore degli idrocarburi, che rappresenta oltre il 95% delle entrate dello Stato. Ha osservato che le prospettive di crescita sono state rafforzate dal successo della National Oil Corporation nell’aumentare la produzione giornaliera a oltre 1,4 milioni di barili al giorno entro la fine dello scorso anno.

Il rapporto ha evidenziato gli sforzi delle autorità libiche per attuare misure economiche graduali volte a migliorare le condizioni economiche e sociali. Tuttavia, ha sottolineato che la scarsa stabilità e la limitata capacità istituzionale rimangono sfide fondamentali per accelerare il ritmo delle riforme strutturali necessarie.

Per quanto riguarda l’inflazione, la Libia ha registrato una relativa stabilità del tasso di inflazione, che si è attestato intorno al 2,4% nel 2023, per poi diminuire leggermente al 2,1% circa lo scorso anno, secondo il rapporto. Il Fondo ha attribuito questa stabilità principalmente al tasso di cambio stabile del dinaro libico rispetto al dollaro statunitense, che ha contribuito a contenere le pressioni inflazionistiche e a mantenere la stabilità generale dei prezzi.

L’inflazione dovrebbe rimanere a livelli bassi, con un tasso previsto intorno all’1,8% nel 2025, prima di aumentare leggermente all’1,9% circa l’anno successivo. Pur rilevando che all’inizio del 2025 le condizioni economiche dei Paesi arabi nel loro complesso hanno registrato un relativo miglioramento rispetto agli ultimi anni, il Fondo monetario arabo ha avvertito che questa ripresa deve ancora affrontare alcune sfide, tra cui l’impatto dell’escalation delle tensioni commerciali globali, l’aumento dell’incertezza, gli sviluppi geopolitici nella regione e il calo dei prezzi dell’energia.

Il rapporto ha aggiunto che l’impatto dei dazi statunitensi sulla regione dovrebbe essere limitato, data l’esclusione del settore degli idrocarburi, ma ha avvertito che tali dazi potrebbero influenzare indirettamente le economie arabe, rallentando la crescita dei loro principali partner commerciali.

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