di: Andrea Spinelli Barrile | 4 Luglio 2025
Il Kenya vuole mettere sul mercato aziende pubbliche e beni statali al fine di attirare investimenti dal settore privato e capitali. Lo ha detto ieri il presidente William Ruto, in un discorso alla Borsa di Londra.
Il governo di Nairobi prevede di iniziare con la quotazione della Kenya Pipeline Company tramite un’offerta pubblica iniziale sulla borsa di Nairobi. “Ci impegniamo in un programma strutturato e tempestivo che identifichi e prepari una solida serie di asset governativi chiave da privatizzare tramite la borsa o da migliorare attraverso la partecipazione del settore privato”, ha detto Ruto, aggiungendo che il buon funzionamento dei mercati dei capitali nazionali potrebbe ridurre la dipendenza dal debito estero.
Il Kenya è alla ricerca di nuove fonti di finanziamento da quando le proteste della scorsa estate hanno costretto il governo ad adottare misure di austerità e ad annullare gli aumenti delle tasse previsti per un valore di oltre 346 miliardi di scellini kenioti (2,68 miliardi di dollari). Nella legge di bilancio quest’anno il governo si è trovato costretto a riproporre gli aumenti fiscali ma i fondi non basterebbero.
Durante l’evento Africa Debate tenutosi ieri sera a Londra, Ruto ha detto che, in seguito a eventi “sconcertanti” come la chiusura di Usaid da parte del presidente americano Donald Trump, il Kenya sta cercando di fare affidamento sulle proprie risorse e sugli investimenti privati, anziché su “risorse sulle quali non abbiamo alcun controllo”: ha citato i piani per collaborare con il settore privato per fornire attrezzature ospedaliere sulla base di un canone a utilizzo e ha detto che il Kenya ha raccolto 1,3 miliardi di dollari tramite la cartolarizzazione di asset come le strade, per reperire fondi: “Quoteremo alcune di queste obbligazioni in borsa affinché altri investitori possano provarle”.
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