di: Valentina Milani | 23 Aprile 2025
Il costo dei pacchetti di dati mobili in Africa subsahariana resta tra i più alti al mondo rispetto al reddito medio disponibile. Lo rivela un rapporto pubblicato dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni (Uit), intitolato State of digital development and trends in the Africa region: Challenges and opportunities.
Secondo lo studio, pubblicato di recente, nel 2024 il prezzo mediano di un pacchetto dati mobile base (2 gigabyte al mese) rappresentava il 3,9% del reddito mensile medio pro capite. Si tratta della percentuale più elevata a livello globale, ben al di sopra del limite massimo del 2% raccomandato dalla Commissione Onu per la banda larga. Sebbene in calo rispetto al 7,3% registrato nel 2018, il costo dell’accesso a Internet resta proibitivo per una larga fascia della popolazione.
Ancora meno accessibile è la banda larga fissa: un pacchetto base da 5 gigabyte costa in media il 3,4% del reddito mensile. Questi livelli di spesa colpiscono in modo sproporzionato le fasce a basso reddito, contribuendo ad aggravare il divario digitale. Solo il 38% della popolazione dell’Africa subsahariana aveva accesso a Internet nel 2024, contro una media globale del 68%.
Il continente ha tuttavia compiuto progressi significativi negli ultimi due decenni. Dal 2005, il tasso di penetrazione di Internet è cresciuto in media del 16,7% annuo, quasi il doppio della media mondiale. Nell’ultimo decennio, il ritmo è rallentato, ma resta comunque superiore a quello globale: 10,7% contro 6,1%.
Il divario digitale in Africa subsahariana è marcato non solo tra Paesi ma anche tra aree urbane e rurali, e tra uomini e donne. Il tasso di utilizzo di Internet varia drasticamente da Paese a Paese: dall’11% in Burundi all’87% nelle Seychelles. Nel 2024, il 43% degli uomini ha utilizzato Internet, contro appena il 31% delle donne.
Particolarmente ampio è il divario tra città e campagne: il 57% della popolazione urbana è connessa, rispetto al 23% di quella rurale. È il divario urbano-rurale più ampio a livello globale. Le reti 4G e 5G servono quasi esclusivamente le aree urbane, mentre le comunità rurali restano affidate a connessioni più lente e meno stabili.
L’Uit sottolinea che l’accesso a Internet in Africa subsahariana si basa principalmente sulle reti mobili, vista la limitata disponibilità e l’alto costo delle infrastrutture di banda larga fissa. Nel 2024, si contavano 52 abbonamenti alla banda larga mobile ogni 100 abitanti, contro una media globale di 95. Per quanto riguarda la banda larga fissa, la situazione è ancora più critica: meno di un abbonamento ogni 100 abitanti.
La copertura mobile a banda larga ha raggiunto l’86% della popolazione, lasciando il 14% senza alcuna possibilità di connessione, una percentuale che sale al 25% nelle aree rurali. Circa il 70% della popolazione è coperto dalla rete 4G, mentre il 16% dipende ancora dalla 3G. Il lancio della 5G è in corso in diversi Paesi, ma al 2024 ha raggiunto solo l’11% della popolazione dell’Africa subsahariana.
Il rapporto sottolinea infine che, nonostante i progressi tecnologici e l’aumento della connettività, centinaia di milioni di persone restano escluse dal mondo digitale a causa del costo elevato, della scarsa alfabetizzazione digitale e della mancanza di reti affidabili, in particolare nelle zone più isolate.
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