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Ifc e Portogallo creano un fondo per i Paesi lusofoni

di: Celine Camoin | 30 Aprile 2025

Un accordo per la creazione di un fondo di cooperazione tecnica per l’Africa lusofona è stato firmato a Washington, dal Portogallo e dalla Società finanziaria internazionale (Ifc), la divisione della Banca mondiale che si occupa del settore privato. Il fondo è stato creato con un contributo di 1,5 milioni di euro da parte del Portogallo e sarà gestito dall’Ifc.

L’accordo è stato firmato dal ministro di Stato e delle Finanze portoghese, Joaquim Miranda Sarmento, e dal vicepresidente della Ifc, Ethiopis Tafara, in occasione di una riunione informale dei ministri delle Finanze della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (Cplp) nella capitale statunitense, a margine delle riunioni primaverili del Fondo monetario internazionale (Fmi) e della Banca mondiale.

“Abbiamo firmato uno strumento di finanziamento per questi Paesi. La lusofonia, la Cplp e i Palop (Paesi africani di lingua portoghese) sono un asse fondamentale della politica portoghese, a prescindere dai governi. È qualcosa di trasversale e coerente tra i diversi governi, le diverse combinazioni politiche, ed è molto importante per noi”, ha dichiarato Joaquim Miranda Sarmento alla Lusa da Washington. E ha aggiunto: “Si tratta di Paesi con cui abbiamo un rapporto storico, culturale, sociale e politico molto forte, con i quali abbiamo legami di amicizia molto significativi e che, nel loro sviluppo, offrono anche opportunità di investimento e di creazione di ricchezza per le aziende portoghesi, aiutandole a internazionalizzarsi sempre di più”.

Il fondo, denominato “Partenariato Portogallo-Ifc nell’Africa lusofona”, è un’iniziativa strategica che mira a rafforzare la cooperazione tecnica tra il Portogallo e i Paesi africani di lingua portoghese nell’ambito del Patto Lusofono, un’iniziativa di cui l’Ifc è partner.

L’iniziativa “mira a finanziare attività chiave di assistenza tecnica per favorire l’attuazione di progetti finanziabili, incentrati sulla riduzione del divario infrastrutturale, sullo sviluppo dei settori produttivi e sulla promozione dell’inclusione finanziaria con un approccio che integra le dimensioni sociale, ambientale, di genere e di governance”, secondo fonti ufficiali.

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