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Fiera di Addis: vice ministro Industria, in Etiopia c’è ancora più spazio per l’Italia

di: Redazione | 27 Febbraio 2018

ETIOPIA – Un ricevimento nella splendida cornice di Villa Italia, la residenza dell’Ambasciatore italiano ad Addis Abeba è stata l’occasione per sottolinea la presenza delle aziende italiane alla 22ma edizione della Addis Chamber International Trade Fair.
“Una presenza importante quella dell’Italia” ha sottolineato l’ambasciatore Arturo Luzzi, parlando davanti ai delegati italiani venuti nell’ambito di una missione promossa da ICE-Agenzia, che rimarca l’ottima collaborazione esistente tra i due Paesi e le possibilità di sviluppo ulteriore in un’ottica di reciproca convenienza.
“Questo tipo di eventi aiuta a rafforzare la cooperazione tra Italia ed Etiopia – ha detto a sua volta parlando con InfoAfrica il vice ministro dell’industria Mebrahtu Meles mentre risuonavano le note del pianista Girma Yifrashewa – l’Italia è per noi un partner strategico e con cui abbiamo un’ottima collaborazione in vari campi. Sappiamo che l’Italia è sinonimo di qualità, che le sue industrie sono sinonimo di qualità; inoltre i nostri due Paesi hanno molto in comune sia da un punto di vista culturale che storico”.
Secondo il vice ministro, sul fronte economico è un fatto che sono state avviate proficue forme di collaborazione a partire dal comparto energetico e dalla costruzione di dighe. Ma c’è ancora spazio per crescere.
“L’Etiopia è un Paese dalla grandi potenzialità – ha sottolineato Mebrahtu – è cresciuto a una media del 10% all’anno, ha una popolazione di circa 100 milioni di abitanti, seconda solo alla Nigeria in Africa, ed è un Paese che consente anche di connettersi al più grande mercato africano. Ha inoltre ricche risorse che consentono di sviluppare un’agricoltura di tipo industriale e sta seguendo un percorso di sviluppo economico per diventare un Paese a medio reddito entro pochi anni. Ciò renderà possibile la creazione di una classe media con l’apertura di nuove opportunità”.
L’industria e le costruzioni, il settore minerario e quello energetico, infrastrutture in genere: questi sono i campi in cui le opportunità possono essere più significative.
“Ovviamente – ha concluso il vice ministro – se guardiamo poi alle aree rurali, anche lì le prospettive di sviluppo possono risultare importanti: ci sarà una crescente richiesta di abitazioni, di macchinari, di infrastrutture e ci può essere quindi spazio per le imprese italiane. E poi abbiamo una serie di progetti di interconnessione regionale con Kenya, Sudan, Gibuti”. [GB]

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