di: Michele Vollaro | 26 Novembre 2025
Non solo riforme e quadri normativi, ma infrastrutture di portata continentale capaci di ridisegnare la logistica africana: è quanto emerso durante il dialogo ministeriale all’Africa investment forum (Aif) promosso dalla Banca africana di sviluppo (AfDB) e in corso da oggi a Rabat in Marocco, dove i rappresentanti dei governi hanno presentato alla platea di investitori una serie di progetti strategici per un valore complessivo superiore ai 30 miliardi di dollari.
Il dossier più ambizioso è stato illustrato dal ministro delle Finanze dell’Etiopia, Ahmed Shide, che ha confermato la volontà di Addis Abeba di costruire “il più grande aeroporto dell’Africa”. Si tratta del nuovo scalo internazionale di Bishoftu, situato a 40 chilometri dalla capitale: “Non è solo un aeroporto, è un hub logistico e turistico che ci posizionerà accanto alle grandi piattaforme globali”, ha dichiarato Shide. Secondo i documenti tecnici che saranno discussi nelle sessioni negoziali, il progetto ha un valore complessivo di 10 miliardi di dollari e punta a una capacità iniziale di 60 milioni di passeggeri l’anno entro il 2030, per salire a 110 milioni a regime. Per realizzarlo, il governo etiope sta cercando sul mercato circa 7 miliardi di dollari di debito.
Se l’Etiopia punta ai cieli, l’Africa occidentale scommette sul ferro. Il ministro della Pianificazione della Guinea, Ismael Nabé, ha dettagliato lo stato dell’arte del progetto minerario di Simandou, un investimento integrato da 20 miliardi di dollari per sfruttare il più grande giacimento di ferro al mondo. “Abbiamo riunito investitori da Asia, Africa ed Europa per realizzare non solo la miniera, ma anche una ferrovia di 600 chilometri e un porto in acque profonde che sono stati inaugurati proprio pochi giorni fa”, ha dichiarato Nabé, sottolineando come l’infrastruttura connetterà il Paese alle vicine Liberia e Sierra Leone.
Spostandosi verso la regione australe del continente, lo Zambia ha rilanciato sul Corridoio di Lobito. Il ministro delle Finanze Situmbeko Musokotwane ha descritto alla platea l’ambizione di collegare tramite ferrovia le miniere di rame della Copperbelt all’Oceano Atlantico in direzione dell’Angola e, in prospettiva, all’Oceano Indiano in direzione della Tanzania. “Per la prima volta collegheremo la costa ovest alla costa est dell’Africa”, ha affermato Musokotwane, specificando che si tratterà di un’operazione “non governativa, ma finanziata interamente da fondi privati”.
© Riproduzione riservata




