di: Redazione | 2 Febbraio 2022
“L’Africa è sempre di più una priorità della politica estera italiana”: così ha parlato Marina Sereni, vice ministra degli Affari esteri italiana, nel suo discorso di saluto in apertura della conferenza Africa 2022, organizzata dalla rivista Africa e Affari sul tema delle prospettive economiche del continente per l’anno appena iniziato.
“Ragioni di natura strategica, securitaria, storica geografica economica e culturale spingono per il rafforzamento sempre più marcato del dialogo e del rapporto con i Paesi africani” ha continuato Sereni, sottolineando che occorre promuovere con l’Africa una partnership paritaria per uno sviluppo condiviso e inclusivo. A questo proposito Sereni ha ricordato che nel dicembre del 2020 la Farnesina ha presentato un documento strategico, il Partenariato con l’Africa, che va in questa direzione.
La bontà di questo approccio, secondo la vice ministra, è stata confermata di recente dalla terza edizione della Conferenza ministeriale Italia Africa dello scorso ottobre che ha riunito a Roma i rappresentanti di 50 Paesi africani per affrontare temi come lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente, le energie rinnovabili e della transizione energetica.
Il continente africano nei prossimi anni crescerà a ritmi sempre più elevati e sarà al centro di molteplici e complesse dinamiche sociali ed economiche, ha detto Sereni, sottolineando che il processo di integrazione economica continentale “offrirà enormi opportunità per la trasformazione produttiva delle economie africane e potenzialmente anche per una maggiore presenza delle imprese italiane sul continente”.
Sereni ha poi citato l’iniziativa per l’Africa subsahariana Luca Attanasio, una proposta per “rafforzare e potenziare gli strumenti di promozione commerciale e assistenza economica alle nostre aziende nei paesi di questa regione”. Il progetto vedrà l’apertura di nuovi uffici dell’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – a Nairobi e a Dakar e “missioni brevi da parte di agenti Ice coordinati dalla Farnesina e accompagnati in una fase successiva dell’associazione di categoria nei settori che presentano maggiori opportunità commerciali e industriali per le imprese italiane”. La prima di queste missioni riguarda la Costa d’Avorio ed è già in corso.
Lo sviluppo sostenibile, ha continuato Sereni, richiede oltre che investimenti e cooperazione sul piano finanziario, scientifico, tecnologico e culturale anche azioni per la lotta ai cambiamenti climatici in modo da assicurare energia pulita, pace e governance stabile alle popolazioni africane. Sarà inoltre importante, secondo Sereni, “monitorare con attenzione l’evoluzione dei contesti politici e peculiari di alcune aree del continente” minacciate da colpi di Stato e dal terrorismo, per non vanificare i progressi fatti.
La vice ministra ha ricordato che l’Africa rappresenta il principale partner della cooperazione italiana allo sviluppo: “su 20 paesi prioritari individuati nel documento triennale di programmazione e di indirizzo del 2021- 2023 11 sono africani” e solo nel 2020 sono stati erogati dall’Italia per il continente africano “oltre 438 milioni di euro di assistenza pubblica allo sviluppo”.
Le priorità dell’azione della Cooperazione italiana allo sviluppo in Africa sono “l’ambiente il clima la salute, la sicurezza alimentare l’istruzione e la formazione e la protezione dei gruppi più fragili” tramite progetti che hanno come orizzonte l’agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile.
In conclusione Sereni ha affermato che parlare di Africa significa parlare del futuro di un continente “ma significa anche parlare del nostro Paese, delle possibilità di uno sviluppo condiviso creato insieme nel segno della sostenibilità e dell’equità”. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata