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Burkina Faso: il solare non è solo energia ma anche politica

di: Andrea Spinelli Barrile | 6 Agosto 2025

Nonostante la persistente crisi di sicurezza e la transizione politica che sembra sempre più lontana, il settore dell’energia solare in Burkina Faso sta mostrando una notevole vitalità, con la proliferazione di progetti di energia rinnovabile sostenuti da sviluppatori privati, donatori multilaterali e autorità nazionali che stanno delineando i contorni di una resilienza energetica in costruzione.

Malgrado numerosi shock e aspetti critici, dalla guerra contro i jihadisti che va avanti dal 2015, due colpi di Stato consecutivi e ravvicinati nel 2022, oltre due milioni di sfollati interni e la decisione di rompere con le vecchie alleanze regionali e i partner internazionali, la strategia energetica nazionale burkinabé resta in vigore e l’energia solare non è più solo una soluzione energetica, ma è diventata un indicatore di stabilità e una leva di sovranità. La regolarità dei progetti dimostra che un settore può funzionare, anche quando i parametri istituzionali vacillano.

Il 29 luglio, la società francese Qair ha ottenuto un finanziamento di 17,2 milioni di euro per lo sviluppo di una centrale solare da 18 Mw a Dédougou: il pacchetto include un prestito di 11,2 milioni di euro dalla Banca di sviluppo dei Paesi Bassi (Fmo) e sei milioni di euro di sostegno agevolato da Sefa, il fondo della Banca africana di sviluppo per i progetti verdi. Questo progetto, supportato da un accordo di acquisto di energia di 25 anni con Sonabel, segue la centrale di Zano (24 Mw) inaugurata nel dicembre 2023. Ma Qair non è l’unica azienda a scommettere sul Paese dell’Africa occidentale.

Gutami Holding prevede di fornire 150 Mwp di energia solare, con 50 Mw di accumulo, entro il 2027. Un altro attore importante nel settore è Amea Power, che ha commissionato 26,6 Mw di capacità solare a Zina nel maggio 2024. A Donsin, un progetto da 25 Mw con 5 Mw/20 Mwh di accumulo sarà finanziato da China eximbank: Axian completa l’elenco degli sviluppatori attivi, avendo acquisito una quota del 95% in una centrale elettrica da 30 Mwp situata a Nagréongo.

Questa dinamica si basa su un’architettura mista che riunisce istituzioni finanziarie internazionali, produttori indipendenti e l’operatore nazionale di energia elettrica, che continua a svolgere un ruolo centrale nonostante le turbolenze politiche e i vincoli operativi. Il governo ha fissato dei precisi traguardi industriali, sostenendo la produzione locale tramite Faso Energy e condizionando le importazioni di energia solare dal 2024: secondo il Global Solar Council, il Burkina Faso aveva 200 Mw installati alla fine del 2024 ma potrebbe raggiungere i 225 Mw entro il 2026, una dinamica alla quale si aggiunge un’ambiziosa strategia di elettrificazione rurale, con l’obiettivo di una copertura del 50% nelle aree rurali entro il 2028, rispetto al 5,49% del 2022.

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