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Ora ancora più Sistema Paese

di: Gianfranco Belgrano | 24 Aprile 2024

Ci sono segnali incoraggianti, segnali che lasciano supporre come effettivamente al di là degli annunci e delle conferenze – pur importanti – il Sistema Paese nel suo insieme si stia organizzando per fare davvero sistema nella sua azione in Africa e con l’Africa. Sono segnali che in questi ultimi mesi stiamo raccogliendo e registrando, che stiamo seguendo e a cui, in alcuni casi, stiamo rispondendo.

Quello che abbiamo notato, nell’ambito del Piano Mattei del governo italiano, è che c’è uno
sforzo di diverse istituzioni di “scattare” una foto delle iniziative italiane che abbiano collegamenti con il continente africano ma anche della presenza imprenditoriale italiana in Africa. Non si tratta di un lavoro di secondo piano. Anzi. Fare una mappatura quanto più precisa di cosa di italiano si muova in Africa è un passo necessario e utile per creare ulteriori partnership.

A fronte di questo lavoro ancora per lo più sotterraneo, restano i dubbi sulla finanza che dovrà accompagnare la realizzazione del Piano o anche sulle modalità che saranno seguite. Un fronte, questo, su cui servirebbe fare quantomeno una migliore comunicazione.

Una prima cartina di tornasole sull’interesse che l’Italia sta riservando all’Africa si potrà avere alla prossima edizione di Codeway, la fiera sulla cooperazione e sul ruolo delle imprese nella cooperazione che si terrà a Fiera Roma dal 15 al 17 maggio. Anche in questo caso, info alla mano, sembra proprio che ci sia un interesse reale e concreto da parte del mondo privato attorno a quanto si muove soprattutto lungo i canali delle istituzioni internazionali applicate allo sviluppo. Questo fermento italiano si sposa con il grande
dinamismo che continua a dimostrare l’Africa. Lungi dal dipingere un quadro idilliaco, in un
momento in cui vari contesti regionali ed extra-continentali sono teatro di guerra e confronti geopolitici, ricordiamo però che il continente nel suo insieme è destinato a crescere con punte anche alte in alcuni Paesi. A leggere l’ultimo rapporto della Banca africana di sviluppo (AfDB), l’Africa continuerà a essere la seconda regione a più alta crescita al mondo dopo l’Asia, con undici nazioni che metteranno a segno incrementi di crescita del pil compresi tra il 6% e l’11%. «Nonostante le turbolenze dell’ambiente economico globale e regionale, 15 Paesi africani hanno registrato crescite superiori al 5%», ha detto un paio di mesi fa il presidente di AfDB, Akinwumi Adesina, chiedendo un maggior numero di finanziamenti e diverse politiche di intervento per aumentare ulteriormente la crescita dell’Africa.

Il focus di questo numero di Africa e Affari è dedicato al Marocco, uno dei Paesi africani su cui si sta concentrando un certo interesse. In questi ultimi anni, il Marocco sta dimostrando un innegabile dinamismo, che sta modificando il profilo economico e relazionale del Paese, nonostante permangano diverse problematiche. Tuttavia, la questione climatica, che aggrava il bisogno di acqua, o il dossier legato alle tumultuose terre del Sahara Occidentale, non possono oscurare la crescente levatura di Rabat in Africa e il desiderio di spingersi ancora più in là. Ma non c’è solo il Marocco, come ha dimostrato la grande presenza di capi di Stato e di governo africani al summit di fine gennaio a Roma (parlo del Vertice Italia-Africa) e l’Italia deve inserirsi in questa finestra aperta alla collaborazione e alle partnership.

Non è una questione di ideologie, l’Africa è un dato di fatto, un presente di opportunità per se stessa e per un Paese come l’Italia a grande vocazione mediterranea.

 

Questo editoriale è apparso sul numero di aprile 2024 di Africa e Affari, disponibile per l’acquisto qui in formato cartaceo e qui in formato digitale.

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