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Africa: “EU–Sub-Saharan Africa Days”: le PMI italiane guardano al continente

di: Redazione | 22 Settembre 2015

AFRICA – L’Africa come motore di sviluppo dell’economia italiana e nuova frontiera delle PMI. È questo in sintesi quanto emerso durante il seminario di presentazione degli “EU -Sub-Saharan Africa Days” che si sono svolti il 18 e 19 settembre a Milano, presso la sede di Assolombarda, a cui hanno partecipato oltre 480 imprese europee e africane per un totale di 570 incontri business to business.
“L’Africa è un mercato eccellente per le vostre imprese, soprattutto per i settori dell’energia e dell’agricoltura – ha dichiarato Albina Assis Africano, presidente dello Steering Commitee di Expo – faccio appello ai rappresentanti dei due continenti affinché si lavori in sinergia per lo sviluppo dell’Africa”.
Un appello che Alessandro Spada, vice-presidente di Assolombarda, si dice pronto a cogliere: “Le imprese lombarde stanno guardando con molto interesse ai mercati emergenti dell’Africa Sub-Sahariana. Lo dimostrano gli investimenti in questa regione, che sono passati dai 22 milioni di euro nel 2000 ai 638 nel 2011. Sono ancora limitati ma contiamo di incrementarli nei prossimi anni. L’Italia vanta ottime competenze in materia di agricoltura ed energie rinnovabili e le nostre PMI possono rappresentare un modello da replicare anche in Africa”.
Una posizione confermata anche dal segretario generale del Padiglione Italia, Fabrizio Grillo: “L’Africa partecipa a Expo con 43 paesi e attraverso i cluster sta mostrando quali sono i settori chiave della sua economia. I numerosi business forum che abbiamo supportato hanno visto la partecipazione di centinaia di aziende. A questi abbiamo aggiunto la visita nei nostri più importanti distretti industriali al fine di mostrare come funzionano le nostre PMI. Sono stati ratificati diversi accordi di partenariato, l’Africa si sta dimostrando pronta ad accogliere le nostre imprese e sono rimasto sorpreso dagli incentivi in materia fiscali e le free zone che si stanno attuando”.
Jeanne Pierre Halkin e John Clarke, rispettivamente capo dell’Unità dello sviluppo rurale e direttore dell’Unità Relazioni Internazionali Bilaterali per l’Agricoltura della Commissione Europea, hanno invece individuato nell’agri-food il settore di destinazione degli investimenti europei:
“Attualmente rappresenta il 70% del Pil africano. Bisogna sfruttare questo enorme potenziale, gli investimenti pubblici non sono sufficienti, bisogna puntare sul privato. Mi rivolgo alle imprese presenti che vogliono investire in questo settore: guardate ai produttori locali, ma in maniera responsabile e sostenibile. Oggi l’Africa produce prodotti che però vengono lavorati in Cina. Dobbiamo fare in modo che anche il processo di trasformazione delle materie prime si svolga in loco. Per questo dobbiamo supportare l’imprenditoria locale e sviluppare i mercati regionali”.
Per approfondire:

La politica ha aperto la strada, ma le imprese ancora tardano. Il punto sulle relazioni economiche tra Italia e Africa
Tutti gli strumenti esistenti a disposizione delle aziende italiane per internazionalizzare sui mercati africani

 
 
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