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Lo Zimbabwe ferma le importazioni di mais dopo un raccolto da record

di: Valentina Milani | 27 Agosto 2025

Lo Zimbabwe ha reintrodotto il divieto di importazione di mais per sostenere i coltivatori locali, dopo un raccolto abbondante che consentirà di soddisfare la domanda nazionale. Lo ha dichiarato lunedì Obert Jiri, segretario permanente del ministero dell’Agricoltura, citato da Reuters.

Grazie a precipitazioni migliori rispetto all’anno precedente, il Paese ha invertito il forte calo della produzione causato dalla siccità indotta da El Niño, che aveva reso necessarie importazioni straordinarie, inclusi carichi di mais geneticamente modificato. “Valutiamo la situazione ogni giorno. Dobbiamo proteggere gli acquisti locali dei nostri agricoltori”, ha spiegato Jiri.

Lo Zimbabwe consuma circa 1,8 milioni di tonnellate di mais all’anno. La produzione, crollata a 800.000 tonnellate nel 2023/24 rispetto ai 2,3 milioni di due anni prima, si è ripresa grazie anche ai programmi di sostegno statale come lo schema Pfumvudza rivolto ai piccoli coltivatori.

Secondo l’analista indipendente Paul Chidziva, l’agricoltura zimbabwese – che impiega circa il 70% della popolazione – resta comunque esposta al rischio di siccità e ad altri eventi climatici estremi. Il governo promuove colture più resistenti come sorgo e miglio, mentre l’attuale surplus offre una rara occasione per rafforzare la sicurezza alimentare e ridurre la dipendenza dalle importazioni.

Nel 2020 lo Zimbabwe aveva speso 300 milioni di dollari in valuta pregiata per importare mais, dopo che successive siccità avevano lasciato oltre metà della popolazione bisognosa di aiuti alimentari.

© Riproduzione riservata

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