di: Enrico Casale | 31 Dicembre 2025
Lo Zimbabwe ha registrato ricavi record dalle esportazioni di oro per un valore di 3,76 miliardi di dollari tra gennaio e novembre 2025, segnando una crescita senza precedenti per il settore minerario nazionale. Il dato, diffuso dalla Fidelity Gold Refinery (Fgr) – l’unico acquirente ed esportatore autorizzato di oro nel Paese – evidenzia un incremento massiccio rispetto ai 2,13 miliardi di dollari registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
Questa performance eccezionale è stata trainata da una combinazione di volumi di produzione record e dall’impennata dei prezzi globali del metallo prezioso, che hanno toccato i massimi storici nel corso dell’anno. Le consegne di oro hanno raggiunto un totale di 42.150 chilogrammi negli undici mesi considerati, superando ampiamente l’obiettivo annuale di 40 tonnellate fissato dal governo e i 31.250 chilogrammi dello scorso anno.
Un ruolo cruciale in questo boom è stato giocato dai piccoli produttori e dai minatori artigianali, che continuano a superare i grandi gruppi minerari in termini di contributi. Secondo i dati della Fgr, i piccoli minatori hanno consegnato 27.800 chilogrammi di oro, mentre le grandi compagnie minerarie hanno contribuito con 14.350 chilogrammi. Solo nel mese di novembre, le consegne totali sono state di 4.800 chilogrammi, confermando un trend di crescita costante verso la fine dell’anno.
L’oro si conferma così il principale generatore di valuta estera per lo Zimbabwe, contribuendo in modo determinante alla stabilità della nuova valuta nazionale, lo Zimbabwe Gold (ZiG), che è parzialmente ancorata alle riserve auree del Paese. Il governo ha ribadito il proprio impegno nel contrastare il contrabbando e nel migliorare gli incentivi per i produttori locali, puntando a rendere il settore minerario il pilastro fondamentale per il raggiungimento dello status di economia a medio reddito entro il 2030.
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