Site icon Africa e Affari

Zimbabwe: Bm in cerca di produttori indipendenti di energia

di: Redazione | 16 Febbraio 2024

Secondo funzionari citati dalla stampa locale, un team della Banca Mondiale è ad Harare per esplorare come il prestatore globale può aiutare lo Zimbabwe ad affrontare la crisi energetica.

La Banca Mondiale ha sospeso i prestiti allo Zimbabwe più di dieci anni fa, dopo che Harare non aveva rispettato impegni cruciali nei confronti di un gruppo trasversale di creditori, compreso il Club di Parigi. Il debito estero dello Zimbabwe è salito alle stelle a circa 14 miliardi di dollari nel 2022, con un importo ingente dovuto alla Banca Mondiale. Tuttavia, l’istituto di credito ha continuato a offrire assistenza tecnica in una serie di settori per aiutare lo Zimbabwe a superare una miriade di crisi.

Secondo i funzionari citati da The Zimbabwe Independent, la squadra della Banca Mondiale ha incontrato attori del settore privato con interessi in progetti energetici, in quanti i produttori indipendenti di energia (Ipp) sono visti come un fattore chiave per aiutare il Paese ad affrontare la crisi energetica. “L’attenzione sullo Zimbabwe è migliorata. La politica in materia di energia è leggermente cambiata e diversi investitori hanno fatto domande. Abbiamo avuto investitori britannici”, ha rivelato un funzionario governativo rimasto anonimo.

Attualmente, gli impianti elettrici esistenti generano tra 1.000 megawatt (MW) e 1.500 MW, a fronte di una domanda nazionale compresa tra 1.800 MW e oltre 2.000 MW. Ma gli esperti affermano che il Paese ha il potenziale per generare fino a 1.900 MW attraverso energia solare, eolica, geotermica, piccole centrali idroelettriche e biomassa, lavorando con gli Ipp. Secondo uno studio condotto lo scorso anno dalla Camera di commercio nazionale dello Zimbabwe, le principali sfide nel Paese per la messa in servizio di impianti di produzione indipendenti di energia includono la bancabilità dei progetti, la mancanza di studi di fattibilità, la mancanza di finanziamenti, distorsioni della valuta estera e ritardi nella compensazione degli Ipp.

A dicembre, anche la Banca africana di sviluppo (Afdb) ha concesso un prestito di 2,5 milioni di dollari al governo dello Zimbabwe per sostenere la riforma del settore energetico. [Da Redazione InfoAfrica]

© Riproduzione riservata

Leggi il nostro focus sul futuro del settore energetico in Africa: https://www.africaeaffari.it/rivista/energia-la-via-africana

Exit mobile version