di: Ernesto Sii | 28 Luglio 2025
La seconda parte del side event “Measuring What Matters: True Value of Food for the Transformation of the Italian Agrifood Chain“, tenutosi ad Addis Abeba nell’ambito del UNFSS+4, ha offerto una prospettiva sull’impegno del settore privato e dell’industria. I relatori hanno condiviso le proprie esperienze e le strategie adottate per integrare il concetto di “vero valore del cibo” nelle rispettive filiere, dimostrando come gli attori economici possano contribuire attivamente alla sostenibilità e all’equità dei sistemi alimentari globali.
Francesco Tramontin, Vice President Global Public Affairs di Ferrero, ha aperto il segmento illustrando l’approccio dell’azienda verso l’accountability delle filiere, con un focus sul cacao. Ha sottolineato l’importanza di affrontare in modo concreto le sfide socio-ambientali, non limitandosi a mere dichiarazioni di intenti. Ferrero, in linea con i principi del True Cost Accounting, si impegna a garantire che ogni passaggio della produzione sia tracciabile e sostenibile, un processo che richiede investimenti significativi e una stretta collaborazione con i produttori locali. L’obiettivo è creare valore condiviso, assicurando condizioni dignitose per i lavoratori e minimizzando l’impatto ambientale, riconoscendo che “il vero valore si crea quando si investe a lungo termine nelle comunità e nella terra, non solo nel prodotto finale”.
Successivamente, Andrea De Marco, Project Manager di Unido (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale), ha messo in luce il ruolo dell’organizzazione nel promuovere filiere agroalimentari sostenibili, in particolare quella del caffè. Unido lavora per rafforzare le capacità produttive nei Paesi in via di sviluppo, fornendo supporto tecnico e promuovendo l’adozione di pratiche agricole migliori e processi di trasformazione che aggiungano valore ai prodotti locali. De Marco ha evidenziato come Unido faciliti l’accesso ai mercati internazionali per i piccoli produttori, contribuendo a una distribuzione più equa dei benefici lungo la catena del valore. “Il nostro intervento mira a trasformare le filiere da un approccio puramente estrattivo a uno che valorizza il capitale umano e naturale“, ha affermato. Questo si traduce in un miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori e in una maggiore resilienza dei sistemi alimentari.
Infine, Alessandro Bucci, Director of Coffee Procurement di Illycaffè, ha condiviso la visione dell’azienda nel settore del caffè, dove il concetto di “vero valore” è da tempo una pietra angolare della strategia della società triestina. Illycaffè, infatti, basa il proprio modello di business sull’acquisto diretto del caffè dai produttori, pagando un premio che va oltre il prezzo di mercato per riconoscere la qualità e l’impegno verso pratiche sostenibili. Bucci ha sottolineato come questo approccio non solo garantisca un caffè di alta qualità, ma anche un impatto positivo sulle comunità di coltivatori, promuovendo il rispetto ambientale e sociale. “Per noi, il vero valore del caffè non è solo nel suo aroma, ma nella dignità e nella sostenibilità che portiamo a ogni anello della filiera”, ha dichiarato Bucci, evidenziando l’investimento in formazione e supporto tecnico per gli agricoltori, elementi chiave per migliorare la produttività e la qualità del raccolto nel rispetto dell’ambiente.
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