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UNFSS+4: Meloni ad Addis, cibo è libertà e sovranità

di: Ernesto Sii | 28 Luglio 2025

“La sicurezza alimentare è il primo passo per essere veramente liberi, indipendenti e padroni del nostro destino”. Lo ha detto Giorgia Meloni, aprendo il Terzo Vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari (UNFSS+4), co-presieduto ad Addis Abeba dalla Premier italiana e dal Primo ministro etiope Abiy Ahmed. Questo vertice, tenutosi per la prima volta in Africa, sottolinea l’importanza di coinvolgere il continente come attore protagonista nelle decisioni internazionali. “È la prima volta che questo vertice si tiene in Africa. Abbiamo scelto di organizzare questo evento ad Addis Abeba con il governo etiope, non solo perché l’Italia ha un rapporto speciale con l’Etiopia e una cooperazione pragmatica basata su progetti e iniziative concrete, ma anche perché riteniamo fondamentale coinvolgere il continente africano come protagonista nelle scelte e nelle azioni della comunità internazionale” ha aggiunto.

La Premier Meloni ha evidenziato come l’insicurezza alimentare, pur essendo diminuita negli ultimi sette anni, colpisca ancora circa il 10% della popolazione mondiale, con una forte concentrazione in Africa, dove milioni di persone “soffrono la fame e non hanno accesso a cibo sicuro e nutriente sufficiente per condurre una vita sana”. Questa situazione è stata aggravata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, che ha destabilizzato i mercati energetici e alimentari, colpendo soprattutto le nazioni più fragili nel Sud del mondo e in Africa.

Meloni ha sottolineato che l’insicurezza alimentare non è solo una questione politica, ma anche economica. “Commetteremmo un grave errore se ci limitassimo a guardare i sistemi alimentari attraverso la povertà, la sofferenza e la fame”. La stessa ha affermato che i sistemi alimentari sono un motore di crescita e sviluppo, essenziali per la prosperità delle comunità attraverso la creazione di occupazione e una crescita stabile e duratura. “Al centro della nostra azione. È quindi necessario che ci sia uno sviluppo per le comunità su cui decidiamo di concentrare i nostri sforzi, e non basta aiutare queste comunità a produrre il cibo necessario per sfamare la popolazione. Ma è anche necessario che il cibo da commercializzare abbia accesso a mercati con cambiamenti di produzione e distribuzione solidi e resistenti. Solo così possiamo permettere a una comunità di prosperare con le risorse che possiede, generando occupazione e una crescita stabile e duratura”.

Il “Masterplan per l’Africa” italiano, con un focus sul settore agroalimentare, riflette questa visione. L’Italia intende mettere il suo know-how, che combina tradizione e innovazione, a disposizione dei partner africani, costruendo partenariati pubblico-privati per attrarre investimenti e garantire risultati concreti. Esempi di successo includono progetti in Algeria per la bonifica di terreni desertici e la produzione agricola, in Tunisia per la gestione delle risorse idriche, e collaborazioni con il Global Gateway dell’Unione Europea per lo sviluppo delle catene di produzione del caffè in vari Paesi africani.

Un aspetto centrale dell’intervento è stato l’importanza della formazione tecnico-scientifica, integrata in un approccio di filiera che va “dalle sementi alla produzione alla distribuzione del prodotto”. L’accordo per la creazione di un centro di formazione professionale agricola in Algeria, che servirà da riferimento per il Sahel e l’Africa, ne è un esempio. L’obiettivo dell’Italia è “non creare dipendenza, ma sostenere l’autosufficienza”.

Meloni ha introdotto il concetto di “sovranità alimentare” come “il diritto delle persone di plasmare il proprio modello di produzione in base alla propria identità”. Questo significa promuovere prodotti locali di alta qualità anziché una standardizzazione della produzione che abbassa la qualità e concentra la ricchezza. Ha sottolineato il ruolo cruciale dei piccoli e medi agricoltori come “spina dorsale dei sistemi agricoli e ambientali” e “primi custodi della terra”, che devono avere i mezzi per vivere dignitosamente e ricevere un giusto riconoscimento del loro lavoro. L’Italia si impegna a promuovere l’esportazione di prodotti africani e delle indicazioni geografiche verso i mercati europei e mondiali.

Concludendo il suo intervento, Meloni ha citato Cicerone: “Di tutte le arti da cui si ricava qualche profezia, nessuna è migliore dell’agricoltura, nessuna più redditizia, nessuna più dolce, nessuna più degna di un uomo e di un uomo libero”. Ha ribadito che il cibo è “un diritto, un’espressione culturale, il pilastro dell’identità e della sovranità di una nazione” , e soprattutto, “il primo passo per essere veramente liberi, indipendenti e padroni del nostro destino”.

 

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