di: Andrea Spinelli Barrile | 9 Ottobre 2025
La raffineria di Kabaale, con una capacità di 60.000 barili al giorno e finanziata congiuntamente da Unoc e Alpha mbm investments, mira a sviluppare l’intera filiera petrolchimica e ad attrarre investimenti regionali. Secondo Michael Nkambo Mugerwa, amministratore delegato dell’Uganda refinery holding company, si prevede che la raffineria di petrolio ugandese entrerà in funzione nel quarto trimestre del 2029 o nel primo trimestre del 2030.
Intervenendo al panel “Investire in Uganda” ospitato dall’Uganda national oil company (Unoc), Mugerwa ha confermato la tempistica del progetto e ha delineato i progressi compiuti fino ad oggi: la raffineria sarà costruita a Kabaale, nel distretto di Hoima, a seguito di un accordo firmato a marzo 2025 con la società di investimento emiratina Alpha mbm investments. L’impianto da 4 miliardi di dollari sarà finanziato al 40% da Unoc e al 60% da Alpha e avrà una capacità di 60.000 barili al giorno. “Questo progetto va oltre la produzione di carburante: siamo interessati a prodotti petrolchimici, cherosene, fertilizzanti e lavorazione del gas. La raffineria è progettata per sfruttare l’intera catena del valore” ha detto Mugerwa, secondo cui è in corso lo sviluppo del parco industriale adiacente, supportato da un investimento compreso tra 3 e 4 miliardi di dollari, con un potenziale di ulteriori 1-2 miliardi di dollari.
Mugerwa ha evidenziato le infrastrutture già completate: strade, impianti idrici e una rete elettrica ad alta tensione da 200 Mw. “Circa quindici investitori si sono già impegnati nel parco, che rafforzerà l’infrastruttura e creerà un ecosistema attorno alla raffineria”. I prodotti saranno destinati anche ai mercati regionali, in particolare alla Tanzania e alla Repubblica democratica del Congo (Rdc).
Altri relatori hanno elogiato l’attrattiva dell’Uganda per gli investitori. Humphrey Asiimwe, amministratore delegato della Camera di commercio dell’Uganda per l’energia e i minerali, ne ha sottolineato la stabilità, la sicurezza, l’esenzione dalle tasse di importazione e l’accesso ai mercati limitrofi. Irene Bateebe, segretaria permanente del ministero dell’Energia, ha evidenziato gli investimenti in infrastrutture elettriche e ferroviarie, per un portafoglio energetico diversificato di 10.000 Mw.
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