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Tunisia: nuova legge sul lavoro, contro la precarietà

di: Celine Camoin | 22 Maggio 2025

I deputati tunisini hanno approvato oggi il Ddl relativo all’organizzazione dei contratti di lavoro e al divieto di subappalto. La nuova legge rende i contratti a tempo indeterminato (Cdi) la norma, limitando rigorosamente l’uso dei contratti a tempo determinato (Cdd) a casi eccezionali e giustificati. Stabilisce inoltre un periodo di prova di sei mesi, rinnovabile una sola volta.

Presentato dal ministro degli Affari Sociali, Issam Lahmar, nel corso della sessione plenaria iniziata ieri mattina e conclusasi all’alba, il progetto fa parte di una riforma legislativa volta a regolamentare meglio i rapporti professionali tra datori di lavoro e dipendenti e a porre fine a tutte le forme di precarietà lavorativa.

Secondo l’agenzia Tap, la sessione è stata caratterizzata da accese discussioni, che hanno costretto il presidente del Parlamento, Ibrahim Bouderbala, a sospendere i lavori due volte. Un solo emendamento è sato adottato, riguardante l’articolo 8, mentre gli altri emendamenti proposti sono stati respinti.

Il testo vieta il ricorso al subappalto nelle missioni essenziali e permanenti delle imprese, siano esse pubbliche o private. Sono autorizzati solo interventi una tantum o di carattere tecnico, purché non costituiscano un abuso dei diritti dei lavoratori. Questa disposizione rappresenta una novità legislativa in Tunisia, dopo anni di controversie sull’argomento.

In caso di inosservanza della legge sono previste misure severe, tra cui sanzioni pecuniarie, il riconoscimento di un rapporto di lavoro diretto tra il dipendente e l’azienda beneficiaria, nonché la possibilità di escludere i trasgressori dai benefici concessi dallo Stato. Sono previste disposizioni transitorie per consentire alle aziende di regolarizzare la propria situazione, senza perturbare l’operatività economica o i rapporti contrattuali in essere.

Nella nota esplicativa del disegno di legge, il governo sottolinea che la riforma mira a porre fine alla precarietà e alle condizioni di lavoro indecenti, preservando al contempo la competitività e la stabilità delle imprese.

Nel corso dei dibattiti, la maggior parte dei deputati ha accolto con favore un importante passo avanti verso una migliore tutela sociale dei lavoratori, chiedendo un’applicazione rigorosa della legge e il rafforzamento dei meccanismi di controllo.

© Riproduzione riservata

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