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Tunisia: cambiamenti climatici, a rischio l’isola di Gerba

di: Giulia Filpi | 29 Luglio 2025

In Tunisia, gli effetti del cambiamento climatico minacciano il patrimonio culturale dell’isola di Gerba, sottolinea un approfondimento del sito di divulgazione scientifica The Conversation. Negli ultimi decenni, i modelli delle precipitazioni sono cambiati in tutta l’isola, ed entro la fine del secolo i tassi di precipitazioni annuali potrebbero diminuire del 20%, con siccità più frequenti e prolungate. Allo stesso tempo, l’innalzamento del livello del mare e le mareggiate sempre più frequenti stanno colpendo l’isola. Una ricerca del 2022 ha rilevato che il 14% delle spiagge di Gerba è ora altamente vulnerabile alla sommersione e all’erosione costiera.

Diversi monumenti storici di Gerba hanno già subito periodiche inondazioni e intrusioni di acqua salata. Le rovine di Sidi Garous e il santuario di Sidi Bakour sono ora completamente sommersi e sono stati sostituiti da memoriali, spiegano gli studiosi autori dell’articolo. Altri siti archeologici situati vicino alla costa, come Haribus, Meninx, Ghizene ed Edzira, alcuni dei quali risalenti all’epoca romana (VIII secolo a.C. – V secolo d.C.), sono ora parzialmente o completamente sommersi. Gli studi dell’Istituto Nazionale del Patrimonio della Tunisia suggeriscono che molti di questi siti sono stati persi definitivamente a causa dell’avanzata del mare. Porzioni significative del patrimonio culturale di Djerba sono già state cancellate dall’innalzamento del livello del mare e dall’erosione costiera. “Le perdite future – mettono in guardia i ricercatori – potrebbero essere ancora più gravi”.

“Il patrimonio culturale dell’isola diventerà sempre più precario senza significativi sforzi di conservazione e adattamento climatico” si legge nell’articolo. Inoltre, “molti dei monumenti, degli edifici storici e delle abitazioni tradizionali di Gerba hanno subito danni a causa dell’abbandono. La cronica mancanza di finanziamenti locali e internazionali, nonché la debolezza dei quadri istituzionali per la gestione del patrimonio, hanno fatto sì che alcune delle strutture storiche dell’isola siano state abbandonate, molti altri edifici deteriorati a causa della mancanza di misure di protezione e manutenzione”.

D’altra parte, organizzazioni comunitarie come l’Associazione per la salvaguardia dell’isola di Gerba hanno cercato di intervenire per colmare questo vuoto, con campagne di sensibilizzazione dei giovani locali a iniziative come il riutilizzo di antichi serbatoi di acqua piovana durante i periodi di siccità. Dopo la classificazione di Gerba, nel 2023, come sito ufficiale del patrimonio Unesco, sono stati compiuti alcuni progressi. Il ministero della Cultura ha istituito una task force per monitorare la costruzione di edifici e altre infrastrutture, raccogliere dati sulle aree protette designate e preparare progetti per preservare i siti del patrimonio.

Tuttavia, conclude l’articolo, il patrimonio culturale di Gerba rimane in pericolo. Una migliore conservazione di questi siti “richiederà finanziamenti continui e una regolamentazione rigorosa del turismo e delle attività edilizie”.

© Riproduzione riservata

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