di: Valentina Milani | 24 Aprile 2025
L’inflazione annuale in Sudafrica è scesa al 2,7% nel mese di marzo, il livello più basso registrato dal giugno 2020. Lo ha comunicato questa mattina l’istituto nazionale di statistica Statistics South Africa, segnalando che il calo è stato trainato dalla diminuzione dei prezzi dei carburanti e da aumenti più contenuti delle rette scolastiche.
Il tasso, in flessione rispetto al 3,2% registrato a febbraio, è anche inferiore alle previsioni degli analisti intervistati da Reuters, che stimavano un’inflazione al 2,9%. Il dato è inoltre al di sotto della fascia obiettivo della Banca centrale sudafricana (Sarb), fissata tra il 3% e il 6%.
Secondo i dati disaggregati fornita da Statistics South Africa, l’indice dei prezzi dei carburanti è sceso dell’8,8% nel mese di marzo, contribuendo in modo significativo al rallentamento dell’inflazione. Le tariffe scolastiche, che vengono rilevate una volta all’anno proprio a marzo, sono aumentate del 4,5%, contro il +6,4% dell’anno precedente.
Il dato apre la possibilità, secondo alcuni economisti, di un eventuale taglio dei tassi d’interesse da parte della Sarb in occasione della prossima riunione di politica monetaria prevista per maggio. “C’è ampio margine per un ulteriore taglio dei tassi, al fine di sostenere l’economia e mitigare gli effetti della guerra commerciale globale”, ha dichiarato l’economista indipendente Elize Kruger, riferisce Reuters.
La Sarb aveva mantenuto invariato il tasso d’interesse di riferimento nella sua ultima riunione di marzo, dopo tre tagli consecutivi, sottolineando i rischi legati ai dazi imposti dall’allora presidente statunitense Donald Trump e alle incertezze sul bilancio nazionale sudafricano. La Banca centrale ha mantenuto un approccio prudente anche nella recente revisione semestrale della propria politica monetaria.
Secondo Elna Moolman, economista di Standard Bank citata da Reuters, i segnali di debolezza nel mercato degli affitti residenziali stanno contribuendo a mantenere contenute le pressioni inflazionistiche. Tuttavia – ha aggiunto – le preoccupazioni della Sarb riguardo alle tensioni commerciali globali e alla debolezza del rand potrebbero ritardare eventuali nuovi interventi espansivi.
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