di: Valentina Milani | 18 Luglio 2025
Il colosso energetico sudafricano Eskom, controllato dallo Stato, intende passare da una produzione basata prevalentemente sul carbone a un mix energetico quasi interamente pulito entro il 2040. Lo ha annunciato la stessa azienda nel corso di una presentazione ai parlamentari sudafricani di cui riferiscono anche i media locali.
Secondo il piano aggiornato, Eskom mira a portare la capacità installata da fonti rinnovabili a 32 gigawatt (GW) entro il 2040, rispetto a meno di 1 GW attualmente. Nello stesso arco di tempo, la capacità da carbone sarà ridotta da 39 GW a 18 GW.
La transizione sarà attuata attraverso una combinazione di nuovi impianti e il cosiddetto “repowering” – ovvero la riconversione di vecchie centrali a carbone destinate alla chiusura. In alcuni siti, le unità obsolete saranno sostituite con impianti a fonti rinnovabili o alimentati a gas.
Per attuare il piano, Eskom istituirà un’unità interna dedicata alle energie rinnovabili, che coordinerà i progetti e collaborerà con partner privati.
Tra gli ostacoli alla transizione energetica, l’azienda segnala il peso del debito, pari a 400 miliardi di rand (circa 22,3 miliardi di dollari), che continua a frenare gli investimenti nelle rinnovabili. Ulteriori difficoltà sono rappresentate dai crediti inesigibili accumulati da parte dei municipi sudafricani e dall’incertezza sulle tariffe regolamentate, che secondo Eskom non coprono i costi operativi.
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