di: Valentina Milani | 30 Luglio 2025
Dopo oltre trent’anni di inattività, la compagnia di bandiera Somali Airlines si prepara a riprendere i voli. Il governo federale somalo ha annunciato, durante una cerimonia tenutasi ieri presso l’Ufficio del Primo ministro a Mogadiscio, l’acquisizione di due Airbus A320. Con questo passo, torna operativa la flotta nota come White Star, denominazione informale derivata dalla stella bianca su sfondo azzurro — simbolo nazionale — che campeggiava sulla livrea degli aeromobili della compagnia.
La Somali Airlines aveva sospeso le operazioni nel 1991 con lo scoppio della guerra civile. Prima della sua interruzione, collegava la Somalia con diverse capitali africane, mediorientali ed europee. Il rilancio del vettore nazionale rientra nelle iniziative avviate dal governo per rafforzare i settori strategici del Paese, tra cui trasporti, finanza e integrazione regionale.
L’operazione, presentata come parte del più ampio programma di ricostruzione statale, segue altri sviluppi recenti, tra cui la rimozione dell’embargo Onu sulle armi, l’ingresso della Somalia nella Comunità dell’Africa orientale (Eac), la riforma monetaria e l’ottenimento del condono del debito estero.
Secondo le autorità, la ripresa dei voli della compagnia di bandiera contribuirà a migliorare la connettività del Paese e a promuovere la mobilità interna e internazionale. Non è però stata ancora comunicata una data ufficiale per l’inizio delle operazioni commerciali.
Le celebri White Star di Somali Airlines non rappresentano soltanto un marchio storico, ma incarnano un profondo significato identitario per l’intero Paese. La stella bianca a cinque punte, ripresa dalla bandiera nazionale e raffigurata sulla coda degli aerei, ha simboleggiato per decenni l’unità e la modernità di una Somalia indipendente, con collegamenti attivi tra l’Africa, il Medio Oriente e l’Europa. Fondata nel 1964, Somali Airlines operava su rotte strategiche come Roma, Francoforte, Il Cairo, Nairobi e Jeddah. Con il collasso dello Stato nel 1991 e l’interruzione dei voli, il Paese ha perso non solo un vettore, ma anche uno dei più visibili emblemi della propria sovranità.
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