di: Céline Dominique Nadler | 22 Settembre 2025
Il governo federale della Somalia ha dichiarato di aver bisogno di altri 40 milioni di dollari per lanciare una nuova serie di banconote in scellini somali, un progetto che i funzionari ritengono fondamentale per stabilizzare l’economia e frenare la contraffazione diffusa.
Il Primo ministro Hamza Abdi Barre ha precisato che l’iniziativa costerà circa 70 milioni di dollari in totale: il governo ha finora ottenuto 30 milioni di dollari in aiuti esterni, sebbene la fonte dei fondi non sia stata resa pubblica. “Stampare nuova valuta richiede 70 milioni di dollari. Abbiamo già ricevuto 30 milioni di dollari di aiuti, ma ne mancano ancora 40. Vogliamo ottenerli senza ricorrere a prestiti. Stiamo tenendo colloqui costruttivi con il governo del Kuwait e speriamo che ci sostenga”, ha detto Hamza.
Il deficit ha ritardato i progressi in quella che il governo somalo considera una priorità economica. Hamza ha affermato che la Somalia ha urgente bisogno di modernizzare il suo sistema valutario per ripristinare la fiducia nello scellino e ridurre la forte dipendenza del Paese dal dollaro statunitense e dalle piattaforme di mobile money.
Nel 2018, il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e le autorità somale hanno elaborato un programma di riforma in due fasi. La prima fase si è concentrata sulla sostituzione delle vecchie banconote contraffatte con tagli di piccolo taglio da 1000, 2000, 5000 e 10.000 scellini, mentre i tagli più grandi sono stati rinviati in attesa che le istituzioni finanziarie potessero essere rafforzate.
La Banca centrale della Somalia (Cbs), in base al suo mandato legale di emettere banconote e monete, è responsabile del progetto. Per supportare la transizione, i legislatori stanno valutando un nuovo disegno di legge nazionale sui pagamenti e la Cbs ha già lanciato il Somalia Instant Payment System (Sips) e un Qr code nazionale standardizzato noto come SomQr. Questi sistemi digitali sono progettati per integrarsi con la nuova circolazione di denaro contante e ridurre la dipendenza dalle banconote contraffatte.
La riforma segue anche un’importante riduzione del debito. La Somalia ha raggiunto il punto di completamento dell’Iniziativa per i Paesi poveri fortemente indebitati (Hipc) nel dicembre 2023, riducendo il suo debito estero dal 64% del Pil nel 2018 a meno del 6% entro la fine del 2023. Nell’aprile 2025, Mogadiscio ha firmato un accordo con il Fondo Monetario Arabo in Kuwait per cancellare quasi tutto il suo debito in essere. I funzionari affermano che questo spazio fiscale consente di perseguire il progetto valutario senza aggiungere nuovi prestiti.
I colloqui con il Kuwait rappresentano il tentativo più avanzato del governo di colmare il divario di 40 milioni di dollari. I funzionari somali affermano che il sostegno finanziario dello Stato del Golfo potrebbe consentire il proseguimento del progetto senza ricorrere al finanziamento tramite debito o ad accordi di credito internazionali.
Tuttavia, permangono delle sfide. Le autorità devono coordinarsi con tutti gli Stati membri federali per garantire un cambio e un’accettazione uniformi della nuova valuta, con il Fmi che ha avvertito che, senza un’ampia cooperazione, il rischio di frammentazione o di valute parallele potrebbe compromettere la riforma. I recenti accenni del Puntland ad esplorare soluzioni finanziarie proprie evidenziano la sensibilità politica che circonda la politica monetaria nazionale.
Per ora, il governo federale della Somalia afferma che la sua priorità è garantire i fondi rimanenti e iniziare a sostituire le banconote contraffatte che caratterizzano le transazioni quotidiane. I creditori internazionali, tra cui Fmi e Banca Mondiale, hanno a lungo insistito affinché la Somalia procedesse, descrivendo la riforma come un passo fondamentale per rafforzare le istituzioni, ripristinare la fiducia del pubblico e attrarre investimenti.
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