di: Celine Camoin | 3 Giugno 2025
L’Africa registrerà 7,8 milioni di sfollamenti nel 2024 a causa di eventi meteorologici estremi indotti dai cambiamenti climatici, secondo un rapporto pubblicato dalla Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), ripreso dall’agenzia Ecofin. Intitolato Costretti a fuggire in un clima che cambia: l’azione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa per affrontare gli sfollamenti dovuti a cambiamenti climatici e catastrofi in Africa, il rapporto evidenzia un incremento di 1,8 milioni di sfollamenti rispetto ai 6 milioni registrati nel 2023.
Secondo la Ifrc, la più grande rete umanitaria al mondo, queste cifre si riferiscono al numero di sfollamenti registrati e non alle persone fisiche coinvolte, poiché molte sono costrette a spostarsi più volte a causa di disastri legati al clima come alluvioni, tempeste, cicloni e siccità prolungate. Poiché le temperature in Africa hanno superato la media globale negli ultimi sessant’anni, la maggior parte dei “migranti climatici” si sposta all’interno dei propri Paesi, ma la mobilità transfrontaliera è in crescita.
L’Africa orientale, dove i cambiamenti climatici stanno alterando i modelli delle precipitazioni causando siccità prolungate e degrado del suolo in alcune regioni e gravi inondazioni in altre, è in testa con 2,8 milioni di sfollati registrati lo scorso anno.
L’Africa centrale ha registrato 2,4 milioni di sfollati per cause climatiche nel 2023. Questa sottoregione, tra le più vulnerabili al cambiamento climatico a livello globale, è colpita da cicli ricorrenti di siccità, inondazioni e desertificazione, che minano la resilienza delle comunità, aggravando conflitti e crisi di sicurezza già in atto.
Il rapporto evidenzia che le inondazioni hanno causato 30 milioni di sfollamenti nel continente nel periodo 2013-2024, pari a oltre il 70% di tutti gli sfollamenti dovuti a eventi meteorologici estremi.
La siccità ha provocato almeno 5 milioni di sfollamenti, equivalenti al 12% del totale legato a disastri climatici nello stesso periodo. Sebbene l’Africa rappresenti il 44% degli episodi di siccità registrati a livello globale nell’ultimo secolo, questi dati si basano solo su Paesi per i quali sono disponibili statistiche affidabili.
Le tempeste hanno causato 5,1 milioni di sfollamenti tra il 2013 e il 2024.
È molto difficile quantificare gli sfollamenti causati da altri eventi meteorologici estremi, come l’innalzamento del livello del mare, l’aumento delle temperature o le ondate di calore più frequenti.
Nella maggior parte dei casi, le persone colpite da eventi meteorologici estremi non hanno altra scelta: vedendo le acque salire o la terra arida spaccarsi sotto i loro piedi, possono solo partire per cercare sicurezza altrove, oppure restare e rischiare di perdere casa, mezzi di sussistenza, salute o, nel peggiore dei casi, la vita.
Gli spostamenti causati da disastri climatici colpiscono in modo sproporzionato i gruppi sociali più vulnerabili, tra cui persone che vivono in povertà, donne, bambini, anziani e persone con disabilità. Queste pressioni legate al clima non sono isolate: spesso aggravano altri rischi, come conflitti, instabilità economica e insicurezza alimentare, rendendo ancora più difficili la ripresa e la ricostruzione delle comunità.
Citando proiezioni degli esperti di climatologia, il rapporto sottolinea che il numero di sfollati climatici in Africa è destinato ad aumentare nei prossimi anni, a causa del previsto incremento nella frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi e della forte crescita demografica prevista nelle zone costiere di bassa quota, che potrebbe accrescere ulteriormente il rischio di spostamenti legati all’innalzamento del livello del mare.
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