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Senegal: le imprese italiane incontrano interlocutori locali

di: Celine Camoin | 29 Ottobre 2025

(dalla nostra inviata a Dakar) “L’Italia è culturalmente un Paese dal know-how industriale di alto livello. Nutro il desiderio di inserirvi nei nostri poli industriali, sapendo che il Senegal ha bisogno di aziende del vostro profilo, e che guadagnerebbe ad avervi”: è con entusiasmo, e congratulandosi con la missione del Sistema Paese organizzata da Ita – Italian Trade Agency e in corso a Dakar, che Abidoulaye Samb, direttore della Piattaforma industriale di Diamniadio, promossa dall’Aprosi (Agenzia per la promozione dei siti industriali) ha accolto i partecipanti alla visita di ieri sul sito.

Nella sessione di incontro, oltre una trentina di soggetti italiani, parte di un gruppo ben più ampio, diviso in settori e mandati su vari siti: agroindustria, infrastrutture fisiche, energie e infrastrutture digitali. “Abbiamo bisogno di svilupparci industrialmente, rispondendo al Piano Visione 2050 che prevede tra l’altro di non esportare più materia prima allo stato grezzo. L’incontro odierno è stato arricchente, abbiamo bisogno di collaboratori come voi”, ha precisato Samb, rispondendo alla domanda dell’inviata di Africa e Affari a seguito della missione.

“Le visite sono sicuramente interessanti, le opportunità sono tante. Abbiamo visto la realtà del polo industriale, che si pone come una sorta di free-zone con agevolazioni interessanti a livello doganale per chi vuole investire e fare hub in Senegal. Ci auguriamo che da questa missione possano scaturire sinergie tra soggetti italiani e soggetti locali, e anche trasmettere know-how, formazione e innovazione tecnologica”, ha commentato ad Africa e Affari Patrizia Mauro, direttore generale di Confindustria Assafrica e Mediterraneo, presente nel gruppo dedicato agli incontri per l’agroindustria. “La missione a seguito del ministro Tajani porta con sé una nutrita delegazione di imprese, di vari settori, sono previsti diversi incontri bilaterali, tavoli settoriali per creare network e approfondire quali progettualità si possono creare sul territorio. Le imprese sono molto interessate, sono venute con grande partecipazione. Questa è sicuramente una missione molto attesa, e il follow up successivo sarà importante, anche alla luce del fatto che il Senegal è inserito nel Piano Mattei”, ha aggiunto Mauro. A farle eco, Angela Giordano responsabile Affari istituzionali e sviluppo business di Confindustria Assafrica e Mediterraneo, sottolineando quando il valore aggiunto delle le iniziative come le visite sul territorio per le imprese siano grandi opportunità di networking, tra soggetti italiani, al di là degli incontri con i potenziali partner locali. “Avendo interesse in comune il Senegal, possono sviluppare sinergie successive”.

“Ben vengano le missioni di questa importanza”, ha sottolineato Niccolò Tendi, imprenditore ben radicato in Senegal, attuale direttore generale di Irritec in Africa occidentale e a capo dell’associazione Ciao Africa, per lo sviluppo delle relazioni tra l’Africa occidentale e l’Italia. Missioni come quella in corso, ha precisato, sono di grande rilevanza poiché “il Senegal è un Paese sconosciuto o quasi dagli italiani, ha sempre attirato piccolo imprenditori, perlomeno in passato. Il Senegal è un piccolo mercato, 18 milioni di abitanti, che appare quindi men o interessante rispetto a Paesi più popolosi e più ricchi”.

“L’Italia non deve esitare a posizionarsi”, ha risposto, indirettamente, Aissatou Ndiaye, coordinatrice del programma di sviluppo nazionale degli agropoli, al termine di una interessante e chiara presentazione alla delegazione di imprenditori italiani, presso la sede di Agropole a Dakar. Nonostante ritardi, lo sviluppo delle zone di sviluppo agroindustriale sta procedendo, con due poli su cinque pronti ad operare, nel Centro e nel Sud. “Siamo favorevoli a joint ventures tra società nazionali e internazionali, siamo pronti, le strutture sono sul punto di essere messe a disposizione, terreni, capannoni, celle frigorifere e altro ancora, per favorire partenariati ‘win win’”. Nel Paese della “teranga”, ovvero la caratteristica ospitalità, la stabilità politica gioca a favore degli investimenti. “Non bisogna guardare al nostro mercato interno, che può sembrare ristretto, ma all’intera Africa con il mercato continentale da 1,3 miliardi di persone. Abbiamo rivisitato il nostro codice degli investimenti, il codice doganale, per rendere il clima degli affari più attraente. Ci sono ottimi collegamenti con l’Italia, sia marittimi che aerei. Abbiamo progetti strutturanti che permettono di creare partnership con le nostre migliori società nazionali e trarre verso l’alto le nostre Pmi. Abbiamo il gas e il petrolio, le risorse umane. La nostra posizione geografica è di primo piano”.

Oggi si terrà Forum imprenditoriale Italia-Senegal, alla presenza del ministro degli Esteri e della Cooperazione Antonio Tajani, delle autorità senegalesi, ma anche dei massimi rappresentanti dell’Agenzia per la promozione degli investimenti Apix, dell’agenzia Ice, dell’agenzia per la promozione delle esportazioni (Asepex). Numerosi i rappresentanti del tessuto economico italiano.

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