di: Andrea Spinelli Barrile | 20 Giugno 2025
Bamako, capitale del Mali, ospiterà il 6 luglio il prossimo vertice dei capi di Stato dei Paesi della Confederazione degli stati del Sahel (Aes, ovvero Burkina Faso, Mali e Niger). Quel giorno infatti scadrà il mandato di un anno di Assimi Goita, presidente del Mali, da presidente dell’Aes: il colonnello maliano farà il punto della sua presidenza e per l’Alleanza sarà un’occasione per consolidare i suoi progetti di integrazione politica, economica e di sicurezza.
Un anno dopo il primo vertice, tenutosi a Niamey, in Niger, il 6 luglio 2024, questo nuovo incontro offrirà a Goïta l’opportunità di fare il punto sul suo mandato alla guida dell’Aes: le discussioni tra i tre presidenti si concentreranno sui risultati conseguiti dall’Alleanza, sul consolidamento della sua traiettoria politica e sugli orientamenti futuri, in particolare nei settori della sicurezza e della cooperazione regionale.
Sotto la presidenza maliana dell’Aes sono stati avviati diversi progetti: come ricordano i media maliani, il 9 giugno l’inno dell’Aes è stato cantato durante cerimonie di alzabandiera sincronizzate nelle tre capitali, a fine gennaio sono stati lanciati ufficialmente i passaporti dell’Alleanza e sono state gettate le basi per la creazione di una Banca della confederazione e di una moneta comune saheliana, due progetti che mirano a tradurre politicamente l’autonomia economica.
Sul fronte della sicurezza, Mali, Burkina Faso e Niger si stanno muovendo verso una strategia di difesa comune in risposta alle minacce alla loro sovranità: sfide poste dal terrorismo, pressioni esterne e tentativi di ingerenza straniera.
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