di: Céline Dominique Nadler | 14 Novembre 2025
Rendere più accessibili in Ruanda l’acquisto e l’affitto di una casa attraverso finanziamenti mirati, partenariati pubblico-privati nel settore dell’edilizia e un accesso più facile ai prestiti per l’edilizia abitativa. Questo l’obiettivo della Politica Nazionale di Urbanizzazione 2025 al vaglio del governo e anticipata al parlamento dal ministro delle Infrastrutture Jimmy Gasore, evidenziando la necessità di garantire nel Paese città ben gestite, uno sviluppo territoriale ben coordinato e infrastrutture urbane resilienti.
Secondo Gasore, di fronte alla crescita dei prezzi delle case del settore privato, il governo intende entrare nel mercato per aumentare l’offerta di alloggi a prezzi accessibili. “Aggiungendo più case a prezzi accessibili al mercato, ci aspettiamo che i prezzi scendano”, ha detto.
Il piano delinea tre aree chiave in cui il governo intende intervenire per rendere gli alloggi più accessibili. Innanzitutto, il governo istituirà un fondo dedicato a sostenere lo sviluppo di alloggi a prezzi accessibili, mobilitando finanziamenti per gli sviluppatori pubblici e privati che vogliono costruire case a basso costo. Inoltre, il governo si impegna a collaborare con costruttori privati per accelerare la costruzione e garantire che le unità vengano consegnate a prezzi più bassi. Infine, saranno istituiti programmi di prestiti a prezzi accessibili e consentendo ai cittadini di utilizzare i meccanismi di risparmio esistenti, come EjoHeza, per acquistare case.
Gasore ha anche affermato che il governo sta impegnandosi in iniziative di riqualificazione abitativa per affrontare il problema degli insediamenti non pianificati o delle baraccopoli attraverso interventi di riqualificazione nelle aree urbane. Ha in particolare citato il progetto di riqualificazione abitativa di Mpazi a Gitega, nel distretto di Nyarugenge, indicando che il modello, dopo aver avuto successo con 688 unità abitative completate, verrà replicato a Nyabisindu nel distretto di Gasabo, dove sono previste circa 1.600 unità.
Secondo questo modello, le unità abitative vengono costruite per le famiglie che contribuiscono volontariamente con il terreno per la costruzione di alloggi, mentre le unità rimanenti sono destinate agli sviluppatori edilizi.
Il ministro ha osservato che questo approccio aiuterà anche il Paese ad avere case più accessibili e a raggiungere l’obiettivo di far sì che oltre il 52% della popolazione viva nelle città entro il 2035 e il 70% entro il 2050.
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