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Ruanda: Fmi, economia cresciuta dell’8,9 pc nel 2024

di: Celine Camoin | 10 Giugno 2025

L’economia ruandese è cresciuta dell’8,9% nel 2024, trainata dalla ripresa dell’agricoltura e dalla continua forza dei settori dei servizi e delle costruzioni, secondo il Fondo monetario internazionale (Fmi).

Il dato è stato fornito dall’istituzione finanziaria internazionale, dopo che il Consiglio esecutivo del Fmi ha concluso la quinta revisione del Policy Coordination Instrument (Pci) per il Ruanda, approvato il 12 dicembre 2022.

L’attuazione del programma nell’ambito del Pci rimane solida, comunica l’Fmi. Tutti gli obiettivi quantitativi sono stati raggiunti e la maggior parte dei parametri strutturali per questa revisione è stata completata, compresi quelli sulla governance delle imprese statali, sulla digitalizzazione della gestione finanziaria e sull’espansione delle statistiche monetarie. I restanti due parametri strutturali, relativi all’approvazione da parte del Governo del pacchetto completo di politiche fiscali e all’attuazione del Global Master Repurchase Agreement, sono stati implementati con ritardo.

L’inflazione è rimasta entro l’intervallo obiettivo del 2-8% fissato dalla Banca nazionale del Ruanda, riflettendo una politica monetaria restrittiva e un miglioramento dell’approvvigionamento alimentare interno. Il disavanzo delle partite correnti si è ampliato nel 2024 a causa delle forti importazioni di beni di consumo e di investimento, ma le riserve sono rimaste adeguate, pari a 4,7 mesi di importazioni a fine anno.

In futuro, la situazione di bilancio sarà sotto pressione a causa degli ingenti investimenti infrastrutturali nel nuovo aeroporto internazionale di Kigali e dell’espansione di RwandAir, nonché della recente riforma pensionistica. Si prevede che il debito pubblico raggiungerà il picco nell’anno fiscale 2025/26, con l’ancoraggio del debito Pci che si prevede verrà raggiunto nel 2033. Accelerare la mobilitazione delle entrate interne e mantenere un percorso credibile di consolidamento fiscale sono fondamentali per ripristinare il margine di manovra politico e garantire la sostenibilità fiscale a lungo termine. È inoltre necessaria una vigilanza costante per gestire i rischi derivanti dalle imprese statali, dall’aumento dei costi del servizio del debito e dall’accesso limitato a finanziamenti agevolati.

© Riproduzione riservata

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