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Piano Mattei, si allarga la collaborazione con Afdb

di: Andrea Spinelli Barrile | 20 Maggio 2025

È la Banca Africana di Sviluppo (Afdb) il principale interlocutore bancario africano dell’Italia, che intende “mettere a terra” il Piano Mattei per l’Africa. Lo si apprende da un comunicato del Ministero degli Esteri, in cui si rende nota la missione in Ghana, Costa d’Avorio e Guinea del sistema italiano della cooperazione allo sviluppo. La missione, svoltasi tra il 7 e il 13 maggio e guidata da Stefano Gatti, direttore generale per la Cooperazione della Farnesina, aveva l’obiettivo di rafforzare l’azione italiana in Africa occidentale e consolidare il partenariato con i Paesi dell’area.

L’8 maggio la delegazione — di cui faceva parte anche Lorenzo Ortona, responsabile del gruppo di lavoro sul Piano Mattei — ha fatto tappa al quartier generale dell’Afdb ad Abidjan, in Costa d’Avorio, per una riunione a cui hanno partecipato le istituzioni italiane responsabili dell’attuazione del Piano, come la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e il ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme a rappresentanti del mondo imprenditoriale, del settore privato e della società civile. Per l’Afdb erano presenti la vicepresidente senior del Gruppo, Marie-Laure Akin-Olugbade, accompagnata da tre vicepresidenti — Nnenna Nwabufo, Beth Dunford e Kevin Kariuki — oltre a diversi direttori dei dipartimenti di Energia, Mobilitazione delle risorse e Finanza.

Come noto, l’Italia intende favorire partnership economiche e strategiche con Paesi e istituzioni africane grazie al Piano Mattei, sul quale il governo Meloni sta investendo un notevole capitale politico. È stata la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a indicare la Banca Africana di Sviluppo come “principale partner finanziario strategico” del piano al momento del suo lancio, nel gennaio 2024.

Durante l’incontro di Abidjan, i partecipanti hanno discusso le modalità per rafforzare la collaborazione pubblico-privato con l’Italia al fine di ridurre la fame e rilanciare l’agricoltura in Africa. Le discussioni si sono concentrate anche sull’importanza del Fondo Africano di Sviluppo, lo sportello agevolato del gruppo bancario, nel fronteggiare le sfide dei Paesi più svantaggiati del continente. Akin-Olugbade ha espresso soddisfazione per i progressi finora compiuti, in particolare per il Rome Process/Mattei Plan Financing Facility (Rpff), uno speciale fondo multi-donatori a sostegno di progetti infrastrutturali sovrani legati al clima, volto ad affrontare le cause profonde della migrazione. Il fondo è operativo e ha ricevuto contributi dall’Italia e dagli Emirati Arabi Uniti per un totale di oltre 170 milioni di dollari.

Tra gli altri strumenti previsti dal Piano Mattei in collaborazione con l’Afdb vi sono la Piattaforma per la crescita e la resilienza in Africa (Graf) e uno strumento di cofinanziamento bilaterale. Nell’ambito del Graf, Cdp e Afdb intendono investire fino a 400 milioni di euro in cinque anni in fondi di private equity, per accelerare lo sviluppo del settore privato in Africa.

Secondo una dichiarazione ufficiale di Akin-Olugbade, il Piano Mattei si sta affermando come modello per la futura cooperazione tra l’Italia, gli altri Paesi sviluppati e l’Africa: “Credo che l’Italia consideri la Banca Africana di Sviluppo e il Fondo Africano di Sviluppo come partner affidabili e sono convinta che il nostro track record nel produrre risultati sia solido. Le banche multilaterali di sviluppo hanno una leva finanziaria che le risorse bilaterali non sempre possiedono: dobbiamo sfruttare questo vantaggio”.

L’Italia è un partner importante del Fondo Africano di Sviluppo, al quale ha promesso 298,88 milioni di euro nel sedicesimo rifinanziamento. Roma, partner anche della Mission 300, si impegna attivamente per rafforzare il coinvolgimento del settore privato, con particolare attenzione all’imprenditoria giovanile.

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