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Piano Mattei, Italia e Ue rilanciano la partnership con l’Africa

di: Ernesto Sii | 20 Giugno 2025

Si è concluso a Roma con una serie di accordi e annunci  il vertice di alto livello “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway”, co-presieduto dalla Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. All’evento hanno preso parte rappresentanti istituzionali africani – il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Ali Youssouf, il vicepresidente della Tanzania, il primo ministro della Repubblica democratica del Congo, i ministri di Angola e Zambia – oltre ai vertici di Fondo monetario internazionale (Fmi), Banca Mondiale, Banca Africana di Sviluppo e Africa Finance Corporation.

Il summit ha evidenziato una volontà di convergenza tra il Piano Mattei per l’Africa, promosso dall’Italia, e il Global Gateway dell’Unione europea. Come sottolineato dalla premier Meloni, la visione strategica italiana si fonda su condivisione delle priorità e internazionalizzazione della cooperazione, in un’ottica di partenariato tra pari e sviluppo endogeno del continente africano. A testimoniarlo, l’annuncio di nuovi progetti per un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro, articolati in tre settori chiave: infrastrutture fisiche e digitali, agricoltura sostenibile e innovazione tecnologica.

Il Corridoio di Lobito al centro delle discussioni

Al centro del vertice, come previsto, il progetto infrastrutturale del Corridoio di Lobito, destinato ad essere il primo corridoio intermodale transafricano che collegherà l’Africa Occidentale con quella Orientale (passando per l’Angola, la Repubblica Democratica del Congo e lo Zambia fino all’Oceano Indiano attraverso la Tanzania). Si tratta di un corridoio ferroviario ed economico che mira a valorizzare risorse minerarie, agricole ed energetiche locali, connettendo i mercati africani a quelli globali.

Il sostegno politico emerso è accompagnato da un robusto pacchetto finanziario: 250 milioni di euro di intesa firmata tra Cassa Depositi e Prestiti, Sace e Africa Finance Corporation; contributi a dono dell’Ue per Angola e Zambia, incluso il supporto a infrastrutture stradali con il coinvolgimento diretto dell’African Development Bank; “impegno” dell’Ue per la mobilitazione complessiva di 1 miliardo di euro a favore del corridoio.

Come riportato anche nel comunicato congiunto Italia-Ue, l’iniziativa è concepita come un “vettore ad alto impatto per lo sviluppo sostenibile”, e si fonda su un approccio integrato che include energia, trasporti, agricoltura e commercio.

Caffè, filiere agricole e autosufficienza

Un secondo pilastro riguarda l’agricoltura sostenibile, con particolare enfasi sulla filiera del caffè in Africa orientale. Il progetto sarà realizzato tramite il programma Terra (Transforming and Empowering Resilient and Responsible Agribusiness), promosso da Ministero degli Esteri italianio, Cassa Depositi e Prestiti, Unido e altri partner multilaterali. Il sostegno dell’Ue si traduce in una garanzia di 109 milioni di euro a favore di Cassa Depositi e Prestiti per investimenti nella filiera.

Meloni ha sottolineato che l’obiettivo è “non creare dipendenza ma generare autosufficienza”, attraverso il sostegno a piccoli produttori, valore aggiunto locale e capacità trasformativa delle economie africane.

Blue Raman e AI Hub

Il vertice di Roma ha posto enfasi anche sullo sviluppo delle infrastrutture digitali. Due gli accordi di rilievo. Il primo è relativo al progetto Blue Raman – Europe-Africa Digital Corridor: dorsale sottomarina per connettere l’India all’Europa via Africa orientale, sviluppata da Sparkle con il sostegno dell’Ue (messo a disposizione un contributo da 37 milioni di euro); il secondo riguarda Rise: un programma di Cassa Depositi e Prestiti per energie rinnovabili e digitalizzazione in Africa subsahariana, sostenuto da 137 milioni di euro di garanzie europee.

Ulteriore iniziativa chiave è la nascita a Roma (nella sede romana di Undp) dell’AI Hub for Sustainable Development, lanciato sotto la Presidenza italiana del G7, in collaborazione con Microsoft e il Programma Onu per lo Sviluppo (Undp). Il progetto prevede il coinvolgimento di centinaia di start-up africane in settori prioritari: sanità, agricoltura, energia, acqua, istruzione. L’Ue parteciperà al consiglio direttivo dell’hub.

Il nodo del debito e gli impegni futuri

In chiusura, Giorgia Meloni ha annunciato un’iniziativa intergovernativa sul debito africano: la conversione in progetti di sviluppo di 235 milioni di euro di debito nei prossimi 10 anni per i Paesi meno sviluppati (cancellazione totale) e medio-basso reddito (riduzione del 50%). Un impegno che, nelle parole della premier, risponde non solo a una logica economica ma anche a una “istanza di giustizia, dignità umana e coscienza collettiva”. Non si è fatto riferimento al fatto che ormai, gran parte del debito africano è in mano a soggetti privati, che non vengono interessati a questo tipo di azioni.

In conclusione dell’incontro, Giorgia Meloni, ha annunciato una sua prossima visita in Africa (a fine luglio in Etiopia) e la scelta di tenere la seconda edizione del Vertice Italia-Africa nel primo semestre del 2026 in una sede africana.

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